Non si sposò mai e non ebbe figli. Un giorno, mentre passeggiava in un parco, incontrò una bambina in lacrime perché aveva perso la sua bambola preferita. Cercarono insieme la bambola, ma senza successo. Kafka, allora, propose alla bambina di ritrovarsi nello stesso posto il giorno seguente per continuare le ricerche. Il giorno dopo, Kafka tornò con una lettera che sosteneva fosse scritta dalla bambola. Nella lettera, la bambola spiegava: «Per favore, non piangere. Sono partita per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure». Così iniziò una serie di incontri tra Kafka e la bambina, durante i quali Kafka leggeva le lettere che aveva scritto, piene di storie avvincenti e dialoghi affettuosi. Alla fine, Kafka portò alla bambina una nuova bambola, dicendo che era tornata. La bambina, però, notò che la bambola era diversa e disse: «Non assomiglia affatto alla mia bambola». Kafka le diede allora un'altra lettera in cui la bambola spiegava: «I miei viaggi mi hanno cambiata». La bambina abbracciò felice la nuova bambola e la portò a casa. Un anno dopo, Kafka morì. Molti anni dopo, ormai adulta, la bambina trovò una piccola lettera nascosta nella bambola. Era firmata da Kafka e diceva: «Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo». Kafka ci ha insegnato che, anche se possiamo perdere ciò che amiamo, l'amore troverà sempre un modo per tornare nelle nostre vite. Franz Kafka (1883-1924)
BREVE FAVOLA PATETICA C'era una volta il castello di Kafka dove viveva un bambino di nome Monossido. Crescendo in mezzo a tutto quel kafka, inesorabilmente da adulto sviluppò una fissazione, divenne monotematico. Batteva sempre un chiodo fisso e niente lo faceva desistere. Picchiava, batteva chiodi uno alla volta, chiodi sempre uguali, sempre allo stesso modo. Poi un giorno, forse affaticato, Monossido disse: - Mi prendo una breve pausa. Così se ne andò a nuotare in uno di quei filoni settimanali dove la corrente, sempre uguale, ti trasporta piacevolmente, ti massaggia e ti appaga. Quando fu stufo tornò a riva e lì fu subito circondato dal tenero calore di orsetti, zebre, cani, koala, uccellini, gatti, bradipi e qualche ornitorinco. In mezzo alla fauna Monossido si sentiva bene, ma dopo tanta dolcezza, lo assalì una voglia di salato. Così cercò un cinema all'aperto e, cantandosela e suonandosela, cominciò a proiettarsi certi film mentali dove l'odio per i suoi nemici immaginari gli procurava un po' di sapidità, facendolo sentire un vero uomo. Tuttavia d'improvviso Monossido disse: - Le vacanze sono finite. – Tornò al castello. Adesso lo udite anche voi, vero, battere il chiodo sempre quello, sempre allo stesso modo? e forse riuscite anche a scorgerlo… 🌼🌸🍸🍸 Statua di Franz Kafka in via Vězeňská nel Josefov, Praga - Autore: Jaroslav Róna