Chiacchiera
12 Aprile - 2.669 visualizzazioni
Ci sarà sempre un “problema”
A 2 mesi non dormirà.
A 8 mesi non vorrà assaggiare nulla.
Ad 1 anno non vorrà andare ancora in braccio a nessuno e resterà incollato sempre e solo alla mamma.
A 2 anni vorrà fare tutto da solo e appena qualcuno vorrà intervenire butterà tutto per terra.
A 2 anni e mezzo farà lo stesso, cercando di mordere.
A 3 anni urlerà tutta la sua rabbia.
A 7 anni non vorrà fare i compiti.
A 10 il problema saranno le parolacce dette di continuo.
Poi ci sarà la scuola, il comportamento in classe, gli amici sbagliati, le uscite serali, il motorino, i ragazzi, le ragazze e via così fino alla fine.
Ci sarà sempre un problema.
Ci sarà sempre qualche cosa che "non va", un qualcosa che vorresti diverso, da cambiare.
E guarda caso nasce il pensiero che se non ci fosse "quel problema" sarebbe tutto più facile.
Ma non è così.
Ne troveremmo un altro e poi un altro ancora.
Ci ritroviamo all'improvviso con un essere che non è mai uguale a se stesso, che vive sotto la forza di impulsi interni ed esterni, che vorremmo indirizzare, educare, crescere nel modo migliore e l'ostacolo ci spaventa.
Ci sentiamo inadeguati, di corsa, con una fatica immane a schiacciarci per terra.
Ci sarà un problema che ci toglierà il fiato e alcune volte non possiamo negare che sia così. Che sia tremendamente complesso e faticoso.
Ma possiamo vivere anche senza la perenne attenzione su ciò che non vorremmo.
Possiamo goderci la vita con i figli cogliendo i lampi di bellezza, i piccoli semi luminosi che ogni giorno spargono.
Possiamo riconoscere che nonostante ci sia sempre un "problema" ci sono centinaia di momenti in cui questo non c'è.
E che alla fine quel problema è una crepa da cui può fiorire una persona e da cui entra tutta la luce del mondo.
Marco Sacchelli
A 2 mesi non dormirà.
A 8 mesi non vorrà assaggiare nulla.
Ad 1 anno non vorrà andare ancora in braccio a nessuno e resterà incollato sempre e solo alla mamma.
A 2 anni vorrà fare tutto da solo e appena qualcuno vorrà intervenire butterà tutto per terra.
A 2 anni e mezzo farà lo stesso, cercando di mordere.
A 3 anni urlerà tutta la sua rabbia.
A 7 anni non vorrà fare i compiti.
A 10 il problema saranno le parolacce dette di continuo.
Poi ci sarà la scuola, il comportamento in classe, gli amici sbagliati, le uscite serali, il motorino, i ragazzi, le ragazze e via così fino alla fine.
Ci sarà sempre un problema.
Ci sarà sempre qualche cosa che "non va", un qualcosa che vorresti diverso, da cambiare.
E guarda caso nasce il pensiero che se non ci fosse "quel problema" sarebbe tutto più facile.
Ma non è così.
Ne troveremmo un altro e poi un altro ancora.
Ci ritroviamo all'improvviso con un essere che non è mai uguale a se stesso, che vive sotto la forza di impulsi interni ed esterni, che vorremmo indirizzare, educare, crescere nel modo migliore e l'ostacolo ci spaventa.
Ci sentiamo inadeguati, di corsa, con una fatica immane a schiacciarci per terra.
Ci sarà un problema che ci toglierà il fiato e alcune volte non possiamo negare che sia così. Che sia tremendamente complesso e faticoso.
Ma possiamo vivere anche senza la perenne attenzione su ciò che non vorremmo.
Possiamo goderci la vita con i figli cogliendo i lampi di bellezza, i piccoli semi luminosi che ogni giorno spargono.
Possiamo riconoscere che nonostante ci sia sempre un "problema" ci sono centinaia di momenti in cui questo non c'è.
E che alla fine quel problema è una crepa da cui può fiorire una persona e da cui entra tutta la luce del mondo.
Marco Sacchelli
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