Chiacchiera
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7 Gennaio - 3.464 visualizzazioni
E' già martedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Il volto della guerra. Atroce.

La guerra lassù, oltre l'orrore. In un eccezionale video di un combattimento mortale che diventa il documento dell'atrocità di un conflitto dove si intrecciano, odio, silenzi, urla, violenza. C'è spazio anche per la pietà.
Periferia di Trudovoye. Un soldato ucraino si avvicina a una casa ridotta in macerie. In mano ha un mitra, sull' elmetto una video camera con il microfono aperto. In cielo sfreccia un missile.
Sbuca un soldato russo, un siberiano, anche lui con un fucile. Un attimo, sono di fronte. Troppo vicini per spararsi. E allora, gettano via le armi, uno si getta sull'altro. Urlano. Si colpiscono a pugni. Il sangue segna i volti. Nessuno dei due si arrende. Ognuno sa che dovrà morire.
Avvinghiati, l'ucraino estrae un pugnale e sferra un colpo. Il russo tira fuori un coltello e l'infila nel petto dell'avversario.
L'ucraino cade a terra.
Ed ecco quello che accade nel testuale dialogo fra i due soldati:
L'ucraino: «Ecco qui, mamma.. arrivederci… mi hai squartato… lasciami morire in pace…”.
Il russo non parla. Guarda. È in ginocchio.
«Mi fa male… lasciami respirare un po'».
Il russo appoggia una mano su di lui.
«Fermo… Non toccarmi più. Lasciami andare tranquillo… Per favore, vattene via… Voglio morire da solo…».
Il russo si allontana.
L'ucraino con filo di voce gli dice:
«Grazie…sei stato il miglior combattente del mondo. Arrivederci, sei stato il migliore…».
Non è cinema. Non è teatro. È la vita vera.
“Chi loda la guerra non l'ha vista in faccia”, disse Erasmo da Rotterdam. Ecco, l'abbiamo appena vista.
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Ho preso la notizia e l'immagine (un frammento del video) da un articolo di Francesco Battistini de “Il Corriere della Sera”, una pagina di giornalismo. Complimenti al collega e grazie.
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Vaccata