Chiacchiera
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13 Dicembre - 2.218 visualizzazioni
E' già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

“C'è la luce”.

Un pomeriggio di Sole. La giornalista della CNN Clarissa Ward entra nel carcere delle torture del dittatore Assad a Damasco. Il regime lo teneva segreto. Sta girando un servizio. I guardiani sono fuggiti. Gli uomini della rivolta hanno aperto tutte le celle, i detenuti sono tornati in libertà.
La giornalista entra in una cella, la porta è aperta. Vuol solo rendersi conto di come era tenuti i reclusi . Vede una massa sotto una coperta. La solleva. C'è un uomo impaurito. Alza le mani, teme un'altra tortura.
Lei gli prende le mani, lo tranquillizza. Gli offre dell'acqua. Lui non sa che il regime è caduto e Assad è fuggito. L'accompagna alla porta. E lui:
“C'è la luce”.
Da quando era in carcere, mesi e mesi, era stato tenuto al buio.
È la legge della dittatura. Il governo senz'anima. Non che quello che si è insediato sia simbolo di aperture, comunque la popolazione l'accetta. Lo vedremo all'opera. Mi riservo il giudizio. Quello che è certo che sulla Terra c'è una dittatura in meno.
È accaduto nello stesso giorno dell'anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano compiuta da terroristi. Un sanguinoso attentato alla democrazia. Si voleva la cancellazione in Italia.
“La democrazia non è esente da traumi e malattie. Ma la dittatura è un medico che uccide il malato” ha detto Fabrizio Caramagna.
Con la democrazia “C'è la luce”.
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Immagine. La giornalista e il detenuto nel servizio della CNN.

Augurissimi a tutte le Lucia e un abbraccio forte.
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Vaccata