Chiacchiera
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1 Novembre - 4.628 visualizzazioni
E' già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.

“ Mi scuso” .

Sono note dolci, vellutate, ma qualcuna anche stonata, quelle che piovono da una finestra della casa di Riccardo Penso in calle Gambari, a Chioggia.
Tante ore al giorno, tutti i giorni, per anni. Mattina, pomeriggio e qualche notte.
Nessuno che abbia mai protestato. Perché le note, anche quelle stridule, addolciscono i pensieri. E perché tutti sanno che Riccardo sta studiando per laurearsi in violino.
Appena Riccardo, al Conservatorio di Udine, sente il presidente della Commissione che gli dice: “110 e lode”, il suo primo pensiero va a calle Gambari.
E l''altro giorno fa sapere ai vicini di casa di lasciare aperte le finestre o di andare in strada con una sedia e di pregare gli automobilisti di parcheggiare. “Nel pomeriggio di domani terrò un concerto, tutto per voi”.
Lui al violino e l'amico Alex Bacci al pianoforte digitale il giorno dopo, dal terrazzo che sovrasta il palazzo di casa offrono il concerto a tutti di calle Gambari. Inizia con la “Suonata numero 1 “di Johann Sebastian Bach.
“L'archetto del violino cuce, come un ago con filo, delle note invisibili” dice Fabrizio Caramagna, il maestro degli aforismi.
A Chioggia, in un tiepido pomeriggio d'autunno, un archetto cuce con le note un educato messaggio: “Mi scuso del disturbo, grazie a tutti”.
“Mi scuso”.
Da quanto tempo non sentivo più queste parole. Eppure sono dolci come le note che il violino ha lanciato nell'aria in un tiepido pomeriggio d'autunno.
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Immagine: Riccardo ed Alex al concerto sul terrazzo che sovrasta il palazzo di casa. Fonte: “Radio Sintony”.
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