Chiacchiera
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20 Ottobre - 3.111 visualizzazioni
E' già domenica.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Senza il cuore
ma tanta solitudine.

L'avverto girando per strade e piazze delle città, non solo Roma dove vivo. Piccole o metropoli. Un tuffo nelle luci e nei suoni ma c'è tanta freddezza. Passo dopo passo. Mi chiedo da tempo il perché.
E ieri mattina , leggendo “La Repubblica”, lo scopro.
“Da qualche tempo le nostre città non hanno più cuore”.
Era il giudizio del più famoso docente di storia dell'architettura, il polacco Joseph Rykwert., l'”Architetto della città ideale”. Marino Niola gli dedica un bellissimo articolo nel giorno della morte, a 98 anni.
Ecco che manca nelle città, il cuore .
“La città diceva Rykwert- non è mai solo un luogo fisico. È come un grande corpo che rispecchia la visione del mondo dei suoi abitanti, i loro sogni e i loro incubi. Era vero per le città antiche, è vero per le metropoli moderne. La differenza è che quelle di oggi sono ormai l'immagine spaziale della speculazione immobiliare, la finanza tradotta in edilizia”.
E poi l'amarezza di Rykwert nel vedere progetti di metropoli multiculturali. “Non ci sono più spazi di vera comunità, ma ghetti sempre più isolati e reciprocamente ostili”.
Il domani ? Rykwert non lo vedeva nel modello Dubai ma “ in quei movimenti giovanili che cercano di ristabilire un legame fra gli uomini, l'ambiente e la bellezza”.
Ecco, il cuore. E un giorno con il cuore forse finirà la solitudine. A cominciare da quella sul pianerottolo. La più triste.
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