Vaccata
11 Ottobre - 3.500 visualizzazioni
La cultura non esiste. Innanzitutto, nessuno può dire di sé stesso «io sono colto». È come essere un gentiluomo: te lo devono dire gli altri, non puoi dirtelo da solo.
E quando te lo dicono devi dire di no, devi schernirti. Perché nessuno può essere colto. Non oggi.
Oggi esistono migliaia di settori diversi e nessuno più può essere preparato in ogni ambito. Forse due o tremila anni fa era ancora possibile aver letto tutti i libri che erano stati scritti. Non oggi.
Chi conosce tutta letteratura latina a memoria magari non sa cambiare una lampadina o farsi da mangiare.
Le nostre nonne invece – che erano analfabete e parlavano solo dialetto – sapevano quali erbe si potessero mangiare e quali no, si alzavano la mattina alle 6 e cucinavano tutto il giorno un ragù e una pasta fatta in casa che noi non sapremmo fare: era una forma di cultura.
Ma nessuno deve inorgoglirsi o buttarsi giù. Perché – sebbene l'ignoranza esiste eccome – invece la cultura non esiste e nessuno può definirsi colto.
La cultura è uno stato d'animo.
Secondo me sei colto quando ami la cultura. Quando sei curioso. Quando cerchi le cose che non sai su internet e nelle enciclopedie. E cerchi di ricordartele. Quando ascolti gli altri e impari da tutti. Quando ogni giorno fai questo lavoro che ti fa crescere. Impari a preparare un cocktail, a cucinare un piatto, a parlare una lingua nuova, a sapere un fatto di storia, quando viaggi in una nuova città, quando impari come si cuce un bottone. Ogni cosa è cultura.
Se amiamo la cultura per tanti anni, se esercitiamo la nostra curiosità con costanza, piano piano si verificherà quel fenomeno meraviglioso che è comprendere il mondo. O almeno iniziare.
Per questo io dico sempre che voglio diffondere non già la cultura, ma l'amore per la cultura.
Se pure abbiamo letto diecimila libri (e bisognerebbe vedere che libri abbiamo letto) quando ci diranno che siamo colti dobbiamo arrossire come dei ladri.Voi cosa ne pensate?
Sarebbe un cattivissimo segno non arrossire.
E quando te lo dicono devi dire di no, devi schernirti. Perché nessuno può essere colto. Non oggi.
Oggi esistono migliaia di settori diversi e nessuno più può essere preparato in ogni ambito. Forse due o tremila anni fa era ancora possibile aver letto tutti i libri che erano stati scritti. Non oggi.
Chi conosce tutta letteratura latina a memoria magari non sa cambiare una lampadina o farsi da mangiare.
Le nostre nonne invece – che erano analfabete e parlavano solo dialetto – sapevano quali erbe si potessero mangiare e quali no, si alzavano la mattina alle 6 e cucinavano tutto il giorno un ragù e una pasta fatta in casa che noi non sapremmo fare: era una forma di cultura.
Ma nessuno deve inorgoglirsi o buttarsi giù. Perché – sebbene l'ignoranza esiste eccome – invece la cultura non esiste e nessuno può definirsi colto.
La cultura è uno stato d'animo.
Secondo me sei colto quando ami la cultura. Quando sei curioso. Quando cerchi le cose che non sai su internet e nelle enciclopedie. E cerchi di ricordartele. Quando ascolti gli altri e impari da tutti. Quando ogni giorno fai questo lavoro che ti fa crescere. Impari a preparare un cocktail, a cucinare un piatto, a parlare una lingua nuova, a sapere un fatto di storia, quando viaggi in una nuova città, quando impari come si cuce un bottone. Ogni cosa è cultura.
Se amiamo la cultura per tanti anni, se esercitiamo la nostra curiosità con costanza, piano piano si verificherà quel fenomeno meraviglioso che è comprendere il mondo. O almeno iniziare.
Per questo io dico sempre che voglio diffondere non già la cultura, ma l'amore per la cultura.
Se pure abbiamo letto diecimila libri (e bisognerebbe vedere che libri abbiamo letto) quando ci diranno che siamo colti dobbiamo arrossire come dei ladri.Voi cosa ne pensate?
Sarebbe un cattivissimo segno non arrossire.
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È vero: oggi nessuno può sapere tutto. E questa consapevolezza non è un limite, ma un'opportunità incredibile per abbracciare la curiosità come stile di vita. Essere "colti", come dici tu, non significa aver raggiunto una meta, ma restare PERENNEMENTE IN VIAGGIO, aperti a tutto ciò che non conosciamo, pronti a imparare da chiunque – anche dalle nonne che, con la loro saggezza pratica e il loro bagaglio di conoscenze quotidiane, incarnavano una forma di cultura profonda, autentica, che spesso dimentichiamo di riconoscere.
C’è una bellezza immensa nel voler diffondere l’amore per la cultura, perché questo amore è la scintilla che mantiene viva la nostra sete di scoperta. E hai ragione: arrossire quando ci si definisce "colti" è un segno di umiltà, ma anche di quella consapevolezza che, in fondo, siamo sempre e solo dei principianti di fronte all’immensità del sapere!
Vabbe' che le famiglie a sud, so numerose
Ma non li voglio tutti qua sopra🤭
Sarà il cugino sebastiano?
Quello mi stolkera, ma io non voglio giocare con lui🧐
Basta che non entrano altri cugini🤦🏼♀️
SCHERNIRE=prendere in giro, canzonare, mettere alla berlina e invece SCHERMIRE=tirarsi indietro, proteggersi, esimersi.
https://www.treccani.it/vocabolario/schermire/
Sono significati profondamente diversi...
Per il resto direi che la cultura è ciò che rimane dopo che si è dimenticato tutto.