furibionda: Linus60 assolutamente passibile di denuncia al niente preferisco il tanto , adoro i complimenti piú sanguigni oppure delicati ma intensi ...quindi : " Non sei per tanto male ! " ( uhm non mi convince é che niente o tanto non indicano la quantitá esatta ) ...meglio quindi : "per il 90 % sei male 😉 "
furibionda: Grazie si ...in diversi mi hanno detto che le assomiglio 😏 Yoyo68 beh almeno tu potresti constatare con occhi ...magari a San Martino saró come al solito su Jamaica 🥰
Linus60: furibionda Niente è una quantità! Niente è nulla è zero,pertanto niente male equivale a zero male e molto bene,impossibile quantificare il bello,se non si vede l' interezza della figura.il giudicare la bellezza di una persona,implica molti fattori , sensazioni,gusti.....ecc ecc. cosa che da una tastiera non vedi e non percepisci....
furibionda: Ilmatto temo che per contemplare "questo meraviglioso relitto emotivo " tu debba immergerti ed essendo a conoscenza del tuo preferire la montagna , non so quanto ti potrebbe piacere, per quanto riguarda invece il freddo, posso garantirti che ne avresti assai , perche' a certe profondita' e con certi tempi d' immersione , quello non manca.
Rewind ...se avessi pot/vol-uto avrei studiato archeologia marina ed uno dei miei sogni sarebbe stato quello di visitare dei relitti su cui fare la tesi , uno dei primi forse :
Umbria, Mar Rosso
La nave Umbria che giace in fondo al Mar Rosso, fu varata nel 1912 e usata dalle truppe italiane durante la Seconda Guerra mondiale per carico materiale e trasporto dei soldati. Il suo affondamento avvenne il 10 giugno 1940 e ha una storia molto particolare. Ad affondarla fu il suo capitano, Lorenzo Muiesan, quando sentì alla radio che si trovava nella sua cabina l'annuncio di Mussolini dell'entrata in guerra dell'Italia. Il capitano sapeva che il carico della nave sarebbe stato sequestrato e usato dal nemico contro il suo Paese, per questo motivo ordinò di affondare la nave. Infatti la marina britannica controllava Port Said in Egitto e aveva trattenuto l'Umbria per tenerla fuori dal porto. L'Umbria trasportava 360.000 bombe, oltre a un gran numero di spolette, munizioni e detonatori e per questo il capitano prese la decisione di affondarla: oggi, con i suoi oltre 150 metri di lunghezza, è una meta turistica gettonatissima per i sub più esperti.
furibionda: Ilmatto anche essenzialmente per farmi felice basta che io abbia il mare, le pinne e la maschera e quindi fossi giovane ora ( oppure chissa' la mia tesi la faro' ) sui
3 musei d’arte sotto il mare da esplorare con maschera e pinne Esposizioni sottomarine dell’artista Jason deCaires Taylor allestite tra i fondali più ricchi del pianeta. Con l’obiettivo di sensibilizzare le generazioni future verso un maggior impegno a proteggere gli oceani
Tuffarsi e nuotare a pochi metri di profondità, ammirando barriere coralline, banchi di pesci e alghe multicolori. Voglia di esplorare panorami marini con pinne e maschera alla scoperta delle “bellezze” sommerse. Specialmente se nascondono oltre alle meraviglie che la natura offre, anche sculture, opere d’arte, installazioni, realizzate con materiali eco-sostenibili per salvaguardare soprattutto l’ecosistema marino. Tutto questo grazie all’artista inglese Jason deCaires Taylor. Da Cannes a Lanzarote, fino in Australia, i suoi tre percorsi artistici sommersi metri sott’acqua, che si possono scoprire con calma e nel silenzio delle profondità marine.
furibionda: 1) Un nuovo ecomuseo sotto il mare di Cannes In Francia, sulla costa di Cannes, accanto all’isola di Santa Margherita, l’artista britannico ha realizzato sei gigantesche sculture che rappresentano volti umani, disposte a tre metri sotto il livello del mare. Il museo subacqueo, come è noto, è la sua prima installazione nel Mar Mediterraneo. Chiunque visiti questo luogo deve arrivare a comprendere l’urgenza di prendersi cura degli ambienti oceanici, gravemente danneggiati dall’attività umana. La disposizione delle statue, realizzate in calcestruzzo armato che pesano più di dieci tonnellate, è stata studiata in modo tale da rendere accessibile l’installazione anche senza bombole: basta fare snorkeling o apnea per ammirarle senza difficoltà.
Ilmatto ...ti faro' diventare matto con tutte ste parole 😏😎
furibionda: 2) Il museo subacqueo di Lanzarote Ilmatto 😘 Sempre Taylor è protagonista di un’altro museo subacqueo: il museo Atlantico dell’isola di Lanzarote, nelle Canarie. Le opere, a 12 metri di profondità, raccontano i dilemmi del mondo contemporaneo. La principale, la Zattera di Lampedusa, è dedicata proprio alla strage dei migranti, al loro ardimentoso tragitto verso l’Europa. E’ stata sviluppata anche un’enorme scogliera artificiale composta da diverse sculture che camminano verso un imponente muro. Per di più, tutte le opere sono state realizzate con un tipo di cemento eco-sostenibile e in grado di favorire lo sviluppo della vita marina. Il fondale sabbioso e poco profondo, la trasparenza dell’acqua sono stati fattori determinanti per la scelta dell’area trasformata in museo, visitabile esclusivamente con le bombole.
furibionda: 3) In Australia l’arte si raffronta con il reef E’ l’unico museo subacqueo dell’emisfero meridionale. In una parte della grande barriera corallina è ospite il MOUA, Museum of Underwater Art, che riunisce alcune istallazioni dell’eco-scultore Taylor. Si trova al largo delle coste del North Queensland, sulla parte est australiana. Venti sculture-guardiano imponenti mai realizzate finora -di 58 tonnellate-, in grado di resistere alle potenti correnti dell’oceano, e la Coral Greenhouse (Serra del Corallo), in acciaio inossidabile e materiali sempre a pH neutro, per favorire le formazioni di coralli e proteggere la porzione di barriera corallina chiamata John Brewer Reef. Si può raggiungere con due ore di traghetto da Townsville, immergendosi a 10-15 metri di profondità, indossando muta e boccaglio. ( questa e' la profondita' che preferisco Ilmatto non troppo buio ma comunque carismatico , il fondale attrae e spaventa ,angoscia e tranquillizza , fluttua ma ti trascina a se con la corrente , galleggi ma vorresti in"grottarti"...insomma un turbinio di emozioni ...
furibionda: ultima Ilmatto e poi ti prometto che la prossima... ti parlero' dei relitti in montagna
A Zante c'è una incredibile spiaggia bianca con relitto creata proprio dal naufragio Una spiaggia nata da un naufragio, raggiungibile solo via mare. E' l'incredibile storia di Navagio, a Zante, una delle più belle spiagge della Grecia e di tutto il Mediterraneo. Si trova incastonata fra altissime pareti di roccia bianca e si affaccia su una piccola baia dall'acqua cristallina. Un paesaggio da cartolina, quando non viene presa d'assalto da navi da crociera e yacht, reso ancora più unico dal relitto che dal 1980 si trova adagiato sulla sua sabbia bianca. Prima del naufragio, questa caletta era conosciuta come insenatura di San Giorgio delle Rocce. Qui la motonave Panagiotis, salpata dalle coste della Turchia con un carico di sigarette di contrabbando, si rifugiò nella notte dell'1 ottobre per sfuggire alla Guardia costiera greca e dal maltempo in arrivo. Ma la mattina seguente i contrabbandieri si ritrovarono arenati in una secca creata proprio dalla tempesta. Con il tempo, la risacca ha accumulando materiale sabbioso sotto la motonave abbandonata, creando questa bellissima spiaggia bianchissima che da quasi trent'anni richiama migliaia di turisti. Non a caso Navagio ha raggiunto il primato di «spiaggia più fotografata di tutta la Grecia» e spesso offre contrasti mozzafiato, soprattutto quanto l’acqua si colora di azzurro elettrico per via delle numerose grotte sulfuree che contornano la baia. Anche il relitto della Panagiotis è stato in parte ricoperto dalla sabbia, ma rimane una inusuale attrazione visibile anche dall’alto della scogliera, dalla passerella con terrazza costruita a metà strada fra i paesi di Volimes e Anafonitria. Per raggiungere Navagio via mare, invece, i taxi-boat partono dalla vicina insenatura di Porto Vromi.
Ilmatto: furibionda tutte queste meraviglie non sarebbero un problema, per me, poterle visitare. So nuotare, anche se non sono un Paltrinieri, e, anticamente, mi sono immerso in apnea.... L' ambiente mare, però, non mi esalta. Il caldo, la gente, il sole, il salmastro.... preferisco la montagna e, anche e non ci sono musei sotto l'acqua, tuffarmi nelle pozze gelide di qualche canyon
Buon venerdì ☕🥐🤗😘😘😘
...quindi : " Non sei per tanto male ! " ( uhm non mi convince é che niente o tanto non indicano la quantitá esatta )
...meglio quindi : "per il 90 % sei male 😉 "
L'intento comunque sarebbe "stare bene"
Un buon sabato sera anche a te
🥰
😍😍😍
Niente è una quantità! Niente è nulla è zero,pertanto niente male equivale a zero male e molto bene,impossibile quantificare il bello,se non si vede l' interezza della figura.il giudicare la bellezza di una persona,implica molti fattori , sensazioni,gusti.....ecc ecc. cosa che da una tastiera non vedi e non percepisci....
Rewind ...se avessi pot/vol-uto avrei studiato archeologia marina
ed uno dei miei sogni sarebbe stato quello di visitare dei relitti su cui fare la tesi , uno dei primi forse :
Umbria, Mar Rosso
La nave Umbria che giace in fondo al Mar Rosso, fu varata nel 1912 e usata dalle truppe italiane durante la Seconda Guerra mondiale per carico materiale e trasporto dei soldati. Il suo affondamento avvenne il 10 giugno 1940 e ha una storia molto particolare. Ad affondarla fu il suo capitano, Lorenzo Muiesan, quando sentì alla radio che si trovava nella sua cabina l'annuncio di Mussolini dell'entrata in guerra dell'Italia. Il capitano sapeva che il carico della nave sarebbe stato sequestrato e usato dal nemico contro il suo Paese, per questo motivo ordinò di affondare la nave. Infatti la marina britannica controllava Port Said in Egitto e aveva trattenuto l'Umbria per tenerla fuori dal porto. L'Umbria trasportava 360.000 bombe, oltre a un gran numero di spolette, munizioni e detonatori e per questo il capitano prese la decisione di affondarla: oggi, con i suoi oltre 150 metri di lunghezza, è una meta turistica gettonatissima per i sub più esperti.
3 musei d’arte sotto il mare da esplorare con maschera e pinne
Esposizioni sottomarine dell’artista Jason deCaires Taylor allestite tra i fondali più ricchi del pianeta. Con l’obiettivo di sensibilizzare le generazioni future verso un maggior impegno a proteggere gli oceani
Tuffarsi e nuotare a pochi metri di profondità, ammirando barriere coralline, banchi di pesci e alghe multicolori. Voglia di esplorare panorami marini con pinne e maschera alla scoperta delle “bellezze” sommerse. Specialmente se nascondono oltre alle meraviglie che la natura offre, anche sculture, opere d’arte, installazioni, realizzate con materiali eco-sostenibili per salvaguardare soprattutto l’ecosistema marino. Tutto questo grazie all’artista inglese Jason deCaires Taylor. Da Cannes a Lanzarote, fino in Australia, i suoi tre percorsi artistici sommersi metri sott’acqua, che si possono scoprire con calma e nel silenzio delle profondità marine.
In Francia, sulla costa di Cannes, accanto all’isola di Santa Margherita, l’artista britannico ha realizzato sei gigantesche sculture che rappresentano volti umani, disposte a tre metri sotto il livello del mare. Il museo subacqueo, come è noto, è la sua prima installazione nel Mar Mediterraneo. Chiunque visiti questo luogo deve arrivare a comprendere l’urgenza di prendersi cura degli ambienti oceanici, gravemente danneggiati dall’attività umana. La disposizione delle statue, realizzate in calcestruzzo armato che pesano più di dieci tonnellate, è stata studiata in modo tale da rendere accessibile l’installazione anche senza bombole: basta fare snorkeling o apnea per ammirarle senza difficoltà.
Ilmatto ...ti faro' diventare matto con tutte ste parole 😏😎
Sempre Taylor è protagonista di un’altro museo subacqueo: il museo Atlantico dell’isola di Lanzarote, nelle Canarie. Le opere, a 12 metri di profondità, raccontano i dilemmi del mondo contemporaneo. La principale, la Zattera di Lampedusa, è dedicata proprio alla strage dei migranti, al loro ardimentoso tragitto verso l’Europa. E’ stata sviluppata anche un’enorme scogliera artificiale composta da diverse sculture che camminano verso un imponente muro. Per di più, tutte le opere sono state realizzate con un tipo di cemento eco-sostenibile e in grado di favorire lo sviluppo della vita marina. Il fondale sabbioso e poco profondo, la trasparenza dell’acqua sono stati fattori determinanti per la scelta dell’area trasformata in museo, visitabile esclusivamente con le bombole.
E’ l’unico museo subacqueo dell’emisfero meridionale. In una parte della grande barriera corallina è ospite il MOUA, Museum of Underwater Art, che riunisce alcune istallazioni dell’eco-scultore Taylor. Si trova al largo delle coste del North Queensland, sulla parte est australiana. Venti sculture-guardiano imponenti mai realizzate finora -di 58 tonnellate-, in grado di resistere alle potenti correnti dell’oceano, e la Coral Greenhouse (Serra del Corallo), in acciaio inossidabile e materiali sempre a pH neutro, per favorire le formazioni di coralli e proteggere la porzione di barriera corallina chiamata John Brewer Reef. Si può raggiungere con due ore di traghetto da Townsville, immergendosi a 10-15 metri di profondità, indossando muta e boccaglio. ( questa e' la profondita' che preferisco Ilmatto non troppo buio ma comunque carismatico , il fondale attrae e spaventa ,angoscia e tranquillizza , fluttua ma ti trascina a se con la corrente , galleggi ma vorresti in"grottarti"...insomma un turbinio di emozioni ...
A Zante c'è una incredibile spiaggia bianca con relitto creata proprio dal naufragio
Una spiaggia nata da un naufragio, raggiungibile solo via mare. E' l'incredibile storia di Navagio, a Zante, una delle più belle spiagge della Grecia e di tutto il Mediterraneo. Si trova incastonata fra altissime pareti di roccia bianca e si affaccia su una piccola baia dall'acqua cristallina. Un paesaggio da cartolina, quando non viene presa d'assalto da navi da crociera e yacht, reso ancora più unico dal relitto che dal 1980 si trova adagiato sulla sua sabbia bianca.
Prima del naufragio, questa caletta era conosciuta come insenatura di San Giorgio delle Rocce. Qui la motonave Panagiotis, salpata dalle coste della Turchia con un carico di sigarette di contrabbando, si rifugiò nella notte dell'1 ottobre per sfuggire alla Guardia costiera greca e dal maltempo in arrivo. Ma la mattina seguente i contrabbandieri si ritrovarono arenati in una secca creata proprio dalla tempesta.
Con il tempo, la risacca ha accumulando materiale sabbioso sotto la motonave abbandonata, creando questa bellissima spiaggia bianchissima che da quasi trent'anni richiama migliaia di turisti. Non a caso Navagio ha raggiunto il primato di «spiaggia più fotografata di tutta la Grecia» e spesso offre contrasti mozzafiato, soprattutto quanto l’acqua si colora di azzurro elettrico per via delle numerose grotte sulfuree che contornano la baia.
Anche il relitto della Panagiotis è stato in parte ricoperto dalla sabbia, ma rimane una inusuale attrazione visibile anche dall’alto della scogliera, dalla passerella con terrazza costruita a metà strada fra i paesi di Volimes e Anafonitria. Per raggiungere Navagio via mare, invece, i taxi-boat partono dalla vicina insenatura di Porto Vromi.
L' ambiente mare, però, non mi esalta. Il caldo, la gente, il sole, il salmastro.... preferisco la montagna e, anche e non ci sono musei sotto l'acqua, tuffarmi nelle pozze gelide di qualche canyon