Satira
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carlettonelivello 14
7 Settembre - 5.258 visualizzazioni
Habemus ministrum!
E aggiungerei era ora. Dopo tutte queste polemiche su gennarino, la prima svolta è stata sul nome.
Da sangiuliano a giuli. Un giuliano abbreviato e senza santità.
Pensate che era già tutto preparato.
Ma chi se ne frega, ben vengano gli intellettuali per migliorare il governo e fare la storia.
Dunque, alessandro giuli, giornalista imparziale, nel novembre 2022 proprio il governo meloni lo aveva nominato presidente della Fondazione MAXXI, carica ricoperta fino a prima del riconoscimento ad ambasciatore della Cultura italiana nel mondo.
Dopo la militanza giovanile nel movimento di estrema destra Meridiano Zero e gli studi in Filosofia a La Sapienza dove non ha mai conseguito la laurea (ma non ha importanza), giuli ha cominciato la carriera giornalistica inizialmente per quotidiani locali e poi passando al Foglio, dove è cresciuto fino a diventare condirettore nel 2017.
Non solo. Come giornalista, ha collaborato con l'Inkiesta, Il Tempo, Libero e il Corriere dell'Umbria. Tutti giornali che non percepiscono un euro di finanziamenti pubblici e indipendenti.
Negli anni successivi lo sbarco in televisione: ospite fisso e conduttore di alcune trasmissioni Rai. Adesso non ricordo i titoli, ma vi assicuro che Quark era meno istruttivo come programma.
Inoltre è anche prestigioso scrittore.
Chi non ha letto "Il passo delle oche. L'identità irrisolta dei postfascisti".
Un Best Seller dove perfino Umberto Eco è stato scartato per la prefazione.
Da presidente del Maxxi, il museo nazionale d'arte contemporanea, fece stranamente scalpore la sua decisione di inaugurare il programma estivo 2023 con un dialogo tra due scienziati come sgarbi e morgan. Tra sessismo e volgarità, il dibattito che andò in scena al Maxxi scatenò varie polemiche (alimentate dai soliti comunisti malpensanti), costringendo lo stesso giuli a chiedere scusa e a rendere conto di quanto accaduto all'allora ministro sangiuliano.
Che dire? Sono felicissimo per questa scelta della presidente che rilancerà sicuramente la Cultura italiana, portandola agli antichi fasti del Rinascimento, e che potrà perfino battersela, grazie anche al contributo decennale di esperti come gasparri, donzelli e la russa, con la cultura del periodo illuminista, dove alcuni signorotti raccomandati a stento svilupparono due pensieri di senso compiuto.
Meloni non poteva fare di meglio.
Grande!
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Vaccata