Chiacchiera
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23 Agosto - 3.499 visualizzazioni
E' già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Eroi nel silenzio.

Ieri su un immenso prato a Torre Spaccata, a un passo da Cinecittà a Roma. Scoppia un incendio. Ben presto dilaga minacciando le abitazioni.
Al lavoro squadre di vigili del fuoco. Ma non basta. C'è bisogno di altre persone.
E allora arriva il mondo della solidarietà. Quello che vive nel silenzio e aiuta chi è difficoltà, donando tempo ed energie e torna nel silenzio. Nella corsia di un ospedale, nel centro Caritas, sul pianerottolo di casa, dove c'è una calamità, nelle guerre lontano da casa.
Quello che sta fuori del castello dell'IO, dove si respira egoismo e si nega anche il buongiorno.
Quello che vive di un grazie. E della pace di aver fatto il proprio dovere.
Ieri a Roma c'era da dare una mano in un incendio. Sono accorsi, lasciando il lavoro, volontari della Protezione Civile. Hanno lottato, accanto ai vigili del fuoco, contro le fiamme sempre più alte e sempre più vicine che, ad un tratto, li hanno avvolti.
Un vigile e tre volontari, c'è anche una donna, ora lottano contro la morte al centro grandi ustionati dell'ospedale “Sant'Eugenio” a Roma.
Una notizia che va oltre la cronaca. Entra nella coscienza del mondo.
Il grande poeta indiano Rabindranath Tagore ha detto:
“Sognai e vidi che la vita è gioia.
Mi destai e vidi che la vita è servizio.
Servii, e vidi che nel servire c'è gioia”.
La gioia che fa fare pace con il mondo. Grazie.
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Fonte dell'immagine: Caritas italiana
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Vaccata