Chiacchiera
14 Agosto - 3.617 visualizzazioni
Pioveva.
Forte.
Talmente forte che qualcuno ha deciso di non uscire ma qualcuno in macchina ci si è messo e io davvero non posso immaginare cosa possano aver pensato quelle 43 persone quando quel ponte ha ceduto sotto di loro.
Sei anni.
Sei anni, nessun colpevole, delle indagini si sa poco e niente, qualche bell'articolo su qualche bel pezzo grosso che lamenta che la sua vita da quel giorno è difficile perché lui e il figlio sono stati un po' presi di mira.
Eravate a Cortina quella sera e il crollo c'è stato al mattino, eravate a festeggiare, a fare il trenino a bere da bottiglie che costano come un mese del mio affitto, a mostrare al mondo la vostra impunita arroganza forti di un lassismo che in sei anni non ha fatto nulla per ridimensionarla.
Ci rimangono solo le parole che possono sempre meno ridefinire i contorni di una vicenda che non può e non deve sbiadire perché se sbiadisce troverete terreno fertile per una diversa narrazione che lasci spazio al dubbio.
Non ci sono dubbi, siete una vergogna e lo siete per ciò che avete fatto e non fatto, lo siete per non aver preso una posizione dopo, per aver solo pensato a mettervi in salvo, per aver solo urlato la vostra innocenza scaricando colpe su altri.
Io non penso che la pagherete ma continuerò a puntare il dito ogni 14 agosto alle 11.36 perché non posso, non voglio, non devo dimenticare.
Allora racconto.
Di 43 anime che non ci sono più, uomini, donne, bambini che volevano solo andare o stavano tornando, persone che quel ponte lo facevano ogni giorno, persone che lo avevano appena percorso o contavano di passarci sotto a breve.
Quelle 43 persone invece erano lì, proprio lì, nel posto sbagliato, al momento sbagliato a pensare che non si può morire così, per un ponte che crolla, in un 14 agosto di pioggia.
Non si può morire così.
#manuscrivecose
Forte.
Talmente forte che qualcuno ha deciso di non uscire ma qualcuno in macchina ci si è messo e io davvero non posso immaginare cosa possano aver pensato quelle 43 persone quando quel ponte ha ceduto sotto di loro.
Sei anni.
Sei anni, nessun colpevole, delle indagini si sa poco e niente, qualche bell'articolo su qualche bel pezzo grosso che lamenta che la sua vita da quel giorno è difficile perché lui e il figlio sono stati un po' presi di mira.
Eravate a Cortina quella sera e il crollo c'è stato al mattino, eravate a festeggiare, a fare il trenino a bere da bottiglie che costano come un mese del mio affitto, a mostrare al mondo la vostra impunita arroganza forti di un lassismo che in sei anni non ha fatto nulla per ridimensionarla.
Ci rimangono solo le parole che possono sempre meno ridefinire i contorni di una vicenda che non può e non deve sbiadire perché se sbiadisce troverete terreno fertile per una diversa narrazione che lasci spazio al dubbio.
Non ci sono dubbi, siete una vergogna e lo siete per ciò che avete fatto e non fatto, lo siete per non aver preso una posizione dopo, per aver solo pensato a mettervi in salvo, per aver solo urlato la vostra innocenza scaricando colpe su altri.
Io non penso che la pagherete ma continuerò a puntare il dito ogni 14 agosto alle 11.36 perché non posso, non voglio, non devo dimenticare.
Allora racconto.
Di 43 anime che non ci sono più, uomini, donne, bambini che volevano solo andare o stavano tornando, persone che quel ponte lo facevano ogni giorno, persone che lo avevano appena percorso o contavano di passarci sotto a breve.
Quelle 43 persone invece erano lì, proprio lì, nel posto sbagliato, al momento sbagliato a pensare che non si può morire così, per un ponte che crolla, in un 14 agosto di pioggia.
Non si può morire così.
#manuscrivecose
Leggi tutto...
Eccertooo... dovremmo chiudere il PARLAMENTO!