Chiacchiera
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31 Luglio - 4.214 visualizzazioni
E' già mercoledì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Senza pietà.

E' l ‘alba. L'orsa Kj1 si sveglia. Fa appena in tempo a guardare i suoi sei cuccioli. Un colpo di fucile squarcia il silenzio del bosco. L'orsa, 22anni, la più vecchia del Trentino, muore.
L'ordinanza della Provincia di Trenta che dà ordine di ucciderla è eseguita: “Era pericolosa”.
Non sono servite a salvarla due ordinanze dei giudici del Tar. E nemmeno i ricorsi di associazioni che difendono gli animali.
L'uccisione è un messaggio lanciato a tutti gli orsi del Trentino (ma anche a stambecchi, cervi, volpi e caprioli):
“Avete visto cosa è successo alla vostra amica Kj1? State attenti, rispettate i turisti. Rimanete nelle tane. Intesi ?”.
Come dire: punirne uno per educarne tutti.
Uccisa anche se un parco della Romania aveva comunicato più volte che avrebbe ospitato l'orsa, gratuitamente. E le associazioni avevano garantito la spesa per il trasporto.
Laggiù Kj1 a quest'ora sarebbe viva e libera.
Mi affido a Feder Dostoevskij:
“La pietà è la legge principale, forse l'unica vera legge dell'esistenza umana”.
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Vaccata