Chiacchiera
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25 Luglio - 3.017 visualizzazioni
E' già giovedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

“Alla libertà di opinione
si affianca
la libertà di informazione”.

Noi giornalisti per qualcuno siamo un fastidio. Parola di chi ha dedicato una vita al giornalismo. Ma adesso siamo oltre il fastidio. Ogni inchiesta diventa “fake news” e “ingerenza della Stampa in cose che non la riguardano”. E addirittura si arriva all'aggressione.
Ci voleva una replica forte e tempestiva.
È subito arrivata dalla più autorevole personalità del nostro Paese, il presidente Sergio Mattarella.
Ieri, parlando alla Stampa parlamentare, ha detto, fra l'altro:
«Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti che si trovano a documentare fatti. Nella Società dell'informazione globale è del tutto superfluo richiamare l'importanza che l'informazione riveste per il funzionamento della democrazia, per un'efficace tutela del sistema delle libertà.
La democrazia, infatti è, anzitutto, conoscenza. È contesto nel quale avviene il confronto fra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniarle. Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà.
Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati, in maniera corretta. Informazione, cioè, come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti". E poi: "Eversivi gli atti contro la stampa "

Grazie Presidente.
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Immagine: il Presidente della Repubblica parla ai giornalisti parlamentari al Quirinale in occasione dell'annuale cerimonia della consegna del “Ventaglio”
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