Chiacchiera
30 Maggio 2024 - 4.249 visualizzazioni
E' già giovedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
“Una punizione collettiva”.
Fedor Dostoevskij disse: “La pietà è la legge principale, forse l'unica vera legge dell'esistenza umana”.
Nella disperata striscia di Gaza non c'è più traccia della legge della misericordia.
Ieri i sanitari di Medici Senza Frontiere sono stati costretti ad abbandonare l'improvvisato ospedale ai margini dell'immenso campo profughi di Tal Al-Sultan a Rafah. Su di loro una pioggia senza soste di missili.
Per ore e ore avevano assistito quella gente disperata che aveva cercato un rifugio nel campo per scampare alle bombe. La bianca distesa di tende diceva chiaramente che lì sotto non c'erano soldati in armi ma uomini, donne e bambini stremati dalla fame e dalla paura.
Ma i missili vedono ma non guardano. Una strage: 49 morti, 250 feriti.
“Centinaia di migliaia di civili sono sottoposti a una brutale e implacabile dimostrazione di punizione collettiva. Oltre i bombardamenti, i gravi blocchi degli aiuti ci rendono impossibile aiutare in modo significativo. Le persone muoiono anche perché agli operatori umanitari viene impedito di fare il loro lavoro”.
Queste parole di Karin Huster, referente medico del progetto Medici Senza Frontiere a Gaza piombano sul mondo.
Ma il mondo vede ma non guarda.
E nemmeno sa più ascoltare.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
“Una punizione collettiva”.
Fedor Dostoevskij disse: “La pietà è la legge principale, forse l'unica vera legge dell'esistenza umana”.
Nella disperata striscia di Gaza non c'è più traccia della legge della misericordia.
Ieri i sanitari di Medici Senza Frontiere sono stati costretti ad abbandonare l'improvvisato ospedale ai margini dell'immenso campo profughi di Tal Al-Sultan a Rafah. Su di loro una pioggia senza soste di missili.
Per ore e ore avevano assistito quella gente disperata che aveva cercato un rifugio nel campo per scampare alle bombe. La bianca distesa di tende diceva chiaramente che lì sotto non c'erano soldati in armi ma uomini, donne e bambini stremati dalla fame e dalla paura.
Ma i missili vedono ma non guardano. Una strage: 49 morti, 250 feriti.
“Centinaia di migliaia di civili sono sottoposti a una brutale e implacabile dimostrazione di punizione collettiva. Oltre i bombardamenti, i gravi blocchi degli aiuti ci rendono impossibile aiutare in modo significativo. Le persone muoiono anche perché agli operatori umanitari viene impedito di fare il loro lavoro”.
Queste parole di Karin Huster, referente medico del progetto Medici Senza Frontiere a Gaza piombano sul mondo.
Ma il mondo vede ma non guarda.
E nemmeno sa più ascoltare.
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Mi permetto di correggere in "i cattivi non sono solo i nazisti".