La NSU Prinz era una scatoletta di sardine con le ruote prodotta dalla Maruzzella NSU dal 1957 al 1973 nei mari del Nord. La primissima Prinz senza spine fu una bagnarola con una linea del tetto piuttosto alta, tanto da poter ospitare anche quattro watussi extracomunitari ben dotati per la felicità di Maruzzella.La marca Maruzzella venne introdotta sul mercato nel 1958. Opera prevalentemente nel commercio dei prodotti ittici. L’ideazione della marca “Maruzzella” è dovuta all’omonima canzone degli anni '50 che fu molto popolare in quel periodo. Il motore da 600 cc, abbastanza rumoroso, era un bicilindrico raffreddato dai pinguini e montato nella parte posteriore, mentre la trasmissione era sprovvista di sincronizzatore. Nel 1959 ne venne tuttavia introdotta una versione più inebriante: la frizzantina SportSpritz, disegnata, su incarico della carrozzeria Bertone, dall’allora promettente barman acrobatico italiano Franco ScaglioneFranco Scaglione (1916–1993) è stato un designer italiano, specializzato nel settore automobilistico. I suoi studi furono di indirizzo umanistico, ma poi accedette all’università di Ingegneria aeronautica. Collaborò con Bertone dal 1951 creando tra le altre la Giulietta Sprint, l'Alfa Romeo BAT e la 33 stradale. che purtroppo ebbe ben poca fortuna dietro il bancone perché mentre a Dino continuavano a chiedergli un Crodino a Scaglione gli davano solo del coglione. Il primo modello sprinzato di cui sopra venne poi sostituito dalla celeberrima “Prinz 4” nel 1961 ma rimase comunque in produzione ancora per un anno. La nuova vetturetta era stata completamente ridisegnata e le dimensioni erano decisamente più contenute: ai watussi toccava adesso farsela a piedi. Interessante era il sistema di avviamento che comprendeva uno starter/generatore a strappo “apri e chiudi” salva aroma e facile da pulire. Dal 1963 le dimensioni della Prinz crebbero nuovamente con l'arrivo dei modelli 1000, 1000 TT e 1200TT/TTS dotati di un motore quattro cilindri, sempre montato nella parte posteriore, rivelandosi dei modelli economici di vettura sportiva e per la famiglia (meglio se quella degli altri). Il propulsore era affidabile e brioso se guidato in stato di ebrezza e anche la maneggevolezza era molto buona così come la precisione in curva e la caduta nei precipizi. Veniva chiamata anche "saponetta", un po’ per la tenuta di strada, un po’ per i guasti cronici di cui era afflitta, per i quali il proprietario se la prendeva sempre in quel posto, come il famoso gioco della saponetta caduta (e se dietro c’era il watusso... beh, erano cazzi amari). Non a caso la Prinz era definita come una “tuttodietro”, e non solo per il posizionamento del motore e della trazione. I caratteristici gruppi ottici posteriori a tre elementi rotondi separati erano effettivamente delle emorroidi esterne. Quando la NSU fu acquistata dalla Volkswagen il nome della Casa cambiò in quello di “MaruzzellaPerdonami”, un chiaro omaggio dei precedenti watussi alla loro amata ed i modelli più piccoli dotati di motore posteriore furono rapidamente eliminati in quanto diretti concorrenti del Volkswagen Maggiolino. Da ricordare infine come la Prinz, specialmente in livrea verde, sarebbe diventata a suo modo un oggetto di culto al rovescio in Italia, passando alla storia come macchina porta sfiga, tanto da suscitare al suo passaggio scongiuri vari da parte degli automobilisti e dei fanciulli. Tipica dei “prinzisti” di tutta Europa era invece l'abitudine, ad un reciproco avvistamento, di salutarsi sparandosi alle tempie.
La NSU Prinz era una scatoletta di sardine con le ruote prodotta dalla Maruzzella NSU dal 1957 al 1973 nei mari del Nord. La primissima Prinz senza spine fu una bagnarola con una linea del tetto piuttosto alta, tanto da poter ospitare anche quattro watussi extracomunitari ben dotati per la felicità di Maruzzella.La marca Maruzzella venne introdotta sul mercato nel 1958. Opera prevalentemente nel commercio dei prodotti ittici. L’ideazione della marca “Maruzzella” è dovuta all’omonima canzone degli anni '50 che fu molto popolare in quel periodo. Il motore da 600 cc, abbastanza rumoroso, era un bicilindrico raffreddato dai pinguini e montato nella parte posteriore, mentre la trasmissione era sprovvista di sincronizzatore. Nel 1959 ne venne tuttavia introdotta una versione più inebriante: la frizzantina SportSpritz, disegnata, su incarico della carrozzeria Bertone, dall’allora promettente barman acrobatico italiano Franco ScaglioneFranco Scaglione (1916–1993) è stato un designer italiano, specializzato nel settore automobilistico. I suoi studi furono di indirizzo umanistico, ma poi accedette all’università di Ingegneria aeronautica. Collaborò con Bertone dal 1951 creando tra le altre la Giulietta Sprint, l'Alfa Romeo BAT e la 33 stradale. che purtroppo ebbe ben poca fortuna dietro il bancone perché mentre a Dino continuavano a chiedergli un Crodino a Scaglione gli davano solo del coglione. Il primo modello sprinzato di cui sopra venne poi sostituito dalla celeberrima “Prinz 4” nel 1961 ma rimase comunque in produzione ancora per un anno. La nuova vetturetta era stata completamente ridisegnata e le dimensioni erano decisamente più contenute: ai watussi toccava adesso farsela a piedi. Interessante era il sistema di avviamento che comprendeva uno starter/generatore a strappo “apri e chiudi” salva aroma e facile da pulire. Dal 1963 le dimensioni della Prinz crebbero nuovamente con l'arrivo dei modelli 1000, 1000 TT e 1200TT/TTS dotati di un motore quattro cilindri, sempre montato nella parte posteriore, rivelandosi dei modelli economici di vettura sportiva e per la famiglia (meglio se quella degli altri). Il propulsore era affidabile e brioso se guidato in stato di ebrezza e anche la maneggevolezza era molto buona così come la precisione in curva e la caduta nei precipizi. Veniva chiamata anche "saponetta", un po’ per la tenuta di strada, un po’ per i guasti cronici di cui era afflitta, per i quali il proprietario se la prendeva sempre in quel posto, come il famoso gioco della saponetta caduta (e se dietro c’era il watusso... beh, erano cazzi amari). Non a caso la Prinz era definita come una “tuttodietro”, e non solo per il posizionamento del motore e della trazione. I caratteristici gruppi ottici posteriori a tre elementi rotondi separati erano effettivamente delle emorroidi esterne.
Quando la NSU fu acquistata dalla Volkswagen il nome della Casa cambiò in quello di “MaruzzellaPerdonami”, un chiaro omaggio dei precedenti watussi alla loro amata ed i modelli più piccoli dotati di motore posteriore furono rapidamente eliminati in quanto diretti concorrenti del Volkswagen Maggiolino. Da ricordare infine come la Prinz, specialmente in livrea verde, sarebbe diventata a suo modo un oggetto di culto al rovescio in Italia, passando alla storia come macchina porta sfiga, tanto da suscitare al suo passaggio scongiuri vari da parte degli automobilisti e dei fanciulli. Tipica dei “prinzisti” di tutta Europa era invece l'abitudine, ad un reciproco avvistamento, di salutarsi sparandosi alle tempie.
Se non l'hai capita sei giovane....