SenatoreCappelli: Chi segue il calcio italiano a un certo punto si è probabilmente imbattuto nel soprannome “gobbi” con cui si fa riferimento ai tifosi e ai giocatori della Juventus: è uno dei soprannomi sportivi più famosi in Italia nonostante non venga usato praticamente mai da giornalisti e telecronisti ma solo nelle conversazioni da tifosi. Una delle ragioni della sua diffusione è probabilmente il fatto che la Juventus sia la squadra di calcio italiana più “odiata”, nonostante sia contemporaneamente quella con più tifosi in Italia: il termine “gobbi” ha per molti una connotazione negativa, nonostante sia spesso utilizzato con autoironia e orgoglio dagli stessi tifosi della Juventus.
Ci sono diverse versioni sulle origini del soprannome: alcuni lo fanno risalire ai primi anni del Novecento – lo Juventus Football Club fu fondato nel 1897 – mentre secondo altre versioni fu introdotto solo nella fine degli anni Cinquanta. La versione più accreditata e condivisa è che il termine “gobbi” sia stato nato per via di una divisa adottata dalla Juventus a partire dalla stagione 1956/1957. Claudio Moretti racconta – nel libro 1001 storie e curiosità sulla grande Juventus che dovresti conoscere – che questa maglia per il tessuto e per la forma era più simile a una larga camicia che a una maglietta, con un ampio scollo a “V” sul davanti. Quando i giocatori della Juventus correvano, da questa scollatura entrava dell’aria che formava un rigonfiamento – una gobba, appunto – sulla schiena dei giocatori, all’altezza della nuca.
Ci sono diverse versioni sulle origini del soprannome: alcuni lo fanno risalire ai primi anni del Novecento – lo Juventus Football Club fu fondato nel 1897 – mentre secondo altre versioni fu introdotto solo nella fine degli anni Cinquanta. La versione più accreditata e condivisa è che il termine “gobbi” sia stato nato per via di una divisa adottata dalla Juventus a partire dalla stagione 1956/1957. Claudio Moretti racconta – nel libro 1001 storie e curiosità sulla grande Juventus che dovresti conoscere – che questa maglia per il tessuto e per la forma era più simile a una larga camicia che a una maglietta, con un ampio scollo a “V” sul davanti. Quando i giocatori della Juventus correvano, da questa scollatura entrava dell’aria che formava un rigonfiamento – una gobba, appunto – sulla schiena dei giocatori, all’altezza della nuca.