Chiacchiera
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23 Maggio 2023 - 4.610 visualizzazioni
E' già martedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Manzoni ieri. E anche un po' di oggi.

Ho ascoltato con molta attenzione il discorso, ieri a Milano, del presidente Mattarella per le celebrazioni legate ai 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni.
Un nobile discorso. Stamane l'ho anche letto. Due periodi mi hanno particolarmente colpito, per la grande attualità. Quelli sulla persona e sul consenso. Eccoli, testuali:
“Nella visione di Manzoni, è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l'appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. E' l'uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti".
Rileggo il discorso. Mi guardo intorno. E rifletto.
E poi: “La Storia della Colonna Infame ci ammonisce di quanto siano perniciosi gli umori di folle anonime, i pregiudizi, gli stereotipi; e di quali rischi si corrano, quando i detentori del potere-politico, legislativo o giudiziario- si adoperino per compiacerli a ogni costo, cercando solo un effimero consenso. Un combinato micidiale che invece di generare giustizia, ordine e prosperità- che è il compito precipuo di chi è chiamato
a dirigere – produce tragedie, lutti e rovine”.
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