mamoski: 2012 la decisione di Celentano annunciata ieri urbi et orbi, di devolvere totalmente in beneficenza i 750mila euro o quel che saranno che la Rai gli verserà per silenziare Sanremo, sancisce la nascita delle cosiddetta beneficenza a nostra insaputa.
Celentano versa in beneficenza i 500mila euro ricevuti come compenso per Sanremo I soldi ai sindaci di Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Milano, Verona e Firenze da destinare a famiglie bisognose
Giuditta: mamoski e adesso cosa vuole un grazie ..sei veramente un uomo incredibile di cuore. ..ti prego ... conosco persone che fanno del bene tutti i giorni ma non viene pubblicato.
Cucca13: Giuditta certo. Non per voler fare il bigotto ecc. ma da qualche parte, e non cito quale per essere coerente, si legge : "la mano destra non faccia sapere cosa fa alla sinistra".🤔
mamoski: Giuditta forse non hai interpretato bene il post. Non l'ha mai tirato fuori lui il fatto di fare beneficenza sia a Emergency che ai comuni. Ho estratto io un articolo dai giornali dell'epoca per fare vedere a chi perculava Celentano che non è la persona che volevano fare sembrare. Celentano non ha mai fatto proclami per la sua beneficenza. Poi vabbè tutti bravi a fare i giudici come Cucca 13. Fosse solo 1 millesimo di quelli che è stato Celentano. Ma perché fate gli ideatori, non lo capisco proprio 🤨
anvedicommesto: mamoski ben vengano queste persone che fanno beneficenza, però io sono un malfidato di natura. Dici che Celentano ha dato migliaia di euro ad un tot di sindaci x aiutare i bisognosi. Bene, anzi benissimo. Si hanno notizie di questi soldi quanti sono arrivati a chi ne ha veramente bisogno e quanti se ne sono persi x strada? Io sarei il primo a gioire se questa mia malafede fosse smentita.
Sanremo: ecco dove sono andati i soldi di Celentano di Sara De Carli 11 febbraio 2013 Torna il Festival di Sanremo. Un anno fa, Celentano promise che avrebbe dato in beneficenza i 700mila euro del suo cachet. Siamo andati a verificare
Un anno dopo «I soldi sono arrivati, sì. E abbiamo seguito tutte le indicazioni di Celentano», spiega Stefania Saccardi, assessore al welfare del Comune di Firenze. Lei era stata la prima a sollevare la questione e a lanciare al cantante la proposta di fare una donazione a un’associazione del territorio impegnata a sostenere le famiglie con difficoltà economiche. Il Clan ha risposto picche, anche se lei ora dice «si tratta di una donazione, è comprensibile che il donatore abbia preferenze e dia delle indicazioni. Certo noi avremmo preferito un alto approccio e abbiamo tentato di trovare un’altra soluzione». A Firenze invece alla fine hanno «individuato tre famiglie, a ciascuna delle quali abbiamo fatto avere 20mila euro», dice l’assessore. «Sui nominativi, come richiesto, abbiamo mantenuto l’anonimato, i nomi li sa solo il notaio di Celentano». Come sono stati scelti questi tre nomi? «Si tratta di famiglie già seguite dai servizi sociali, tutte con figli minori. Abbiamo selezionato le famiglie per cui le risorse in arrivo potevano segnare una svolta significativa, potessero essere determinanti per qualcosa, per un problema impellente», aggiunge. Una famiglia grazie ai 20mila euro di Celentano è riuscita a cambiare casa, uscendo da un alloggio insostenibile per l’umidità che aveva. Un’altra ha avviato percorsi formativi importanti per i figli adolescenti. Tutte ovviamente hanno avuto respiro nelle prime necessità. «Naturalmente continuiamo a seguire queste famiglie, non è che abbiamo fatto un trasferimento di soldi e ce ne siamo dimenticati. Se queste famiglie sono uscite dalla povertà grazie a Celentano? Dire così è un po’ forte, di certo si sono incamminate in un percorso verso l’autonomia».
Qui Napoli A Napoli le “famiglie di Celentano” sono cinque. Si cono incontrate fra loro in una cerimonia riservata con il sindaco De Magistris e l’assessore Sergio D’Angelo, che «a luglio» ha consegnato loro i soldi del cantante (era il 20 aprile quando l’entourage di Celentano aveva annunciato il bonifico dei soldi). «Si tratta di famiglie con figli minori, come chiesto da Celentano. In più tutte hanno un componente con disabilità»: così l’assessore D’Angelo spiega la scelta del Comune di Napoli. «Siamo partiti da un elenco di 10 famiglie, già conosciute dai servizi sociali, e abbiamo verificato quali ulteriori problematiche ciascuna avesse, in un riscontro oggettivo». I soldi? «Noi abbiamo raccomandato di usarli per saldare i debiti pregressi, tutte le famiglie erano in questa condizione, ma anche per sostenere una qualche attività di lavoro autonomo. Naturalmente i servizi sociali si sono messi a disposizione per accompagnarli». Un’esperienza positiva, «anche se il punto ora è capire se riusciranno a mantenere quel salto che hanno fatto grazie ai soldi di Celentano. È un piccolo segno, ma dentro una povertà crescente: io non posso che ribadire come sia urgente avere un reddito minimo di cittadinanza».
ROMA - Alla fine i soldi sono arrivati. Dopo la terza lettera di sollecito del Comune il Campidoglio ha ricevuto, tramite il notaio di Sanremo Marco Aveta, «copia del bonifico disposto dal Clan Celentano da destinare alle quattro famiglie bisognose della Capitale». Lo ha annunciato proprio il sindaco di Roma Gianni Alemanno. La beneficenza riguarda la donazione del cachet percepito dal cantante per la sua partecipazione al Festival di Sanremo ad alcune famiglie povere di Roma. Il Campidoglio, per superare le lungaggini burocratiche denunciate da Celentano anticiperà l'importo e nel giro di pochi giorni i soldi saranno versati alle famiglie. LA LETTERA DI ALEMANNO - Il 30 marzo in una lettera sottoscritta dal capo di gabinetto del sindaco
anvedicommesto: mamoski grazie per questa tua risposta dettagliata, davvero. Io ho parlato così perché se ne sentono troppe, tipo quando fanno le raccolte fondi con gli sms. Troppe volte si è saputo che ai bisognosi arrivano le briciole. Io nel mio piccolo, aiuto come posso un caro amico che raccoglie fondi per una ONLUS che finanzia la ricerca contro una brutta malattia. Questo amico, ogni volta pubblica sui social copia dei bonifici effettuati e ci tiene sempre informati sulle belle cose che fa la ONLUS a cui è legato. Nonostante questa trasparenza, spesso viene attaccato e insultato da altri genitori che come lui hanno figli con questa brutta bestia. Parlo della fibrosi cistica. Ma noi che vogliamo bene a lui e alla sua famiglia, c'è ne sbattiamo e continuiamo ad aiutarlo. ❤
mamoski: anvedicommesto, sono consapevole delle brutte situazionici che ci sono un giro e sono tante. Ci ho messo un po' a trovare questa notizia (positiva) che ti ho passato. Tutte le altre notizie riguardanti la vicenda (centinaia) scritte anche da famosi giornali, vanno dal dubbio all'offesa. Purtroppo la gente sembra che ami più la negatività che la positività. Sembra perfino che fare del bene sia ipocrita e quasi da coglioncelli. Vabbè tanto prima o poi tutti noi avremo più o meno bisogno di qualcuno e sono convinto che tutto torna in modo speculare. Se rifletto cattiveria mi tornerà cattiveria buon week end👋
anvedicommesto: mamoski anni fa, tanti anni fa, lessi di una sostanziosa donazione di Michael Schumacher. Beh, la critica più dolce fu che lo avesse fatto x pagare meno tasse. Oppure di quando Francesco Totti donò dei macchinari pediatrici al Bambin Gesù di Roma. Qualcuno lo venne a sapere e fece delle foto mentre il capitano veniva ringraziato dai medici e le pubblicò. Totti che non ama questo tipo di pubblicità s'incazzò a bestia.
Cucca13: mamoski anvedicommesto rispondo solo per precisare alcuni punti che non sono stati presi in considerazione. Non contesto a Celentano di fare o avere fatto della beneficenza. Non lo giudico per le motivazioni che possono averlo spinto a farlo. Non discuto sulla differenza tra beneficienza e carità. Non discuto sul donare il superfluo o quello che ti avanza. Non discuto sulle cifre che sono state citate e che nella logica della matematica non trovano pareggio. Non discuto del fatto che come descritto tali donazioni sono state fatte a Firenze Roma e Napoli, tre amministrazioni di sinistra. Dico soltanto che ho espresso un parere che evidenzia come sia facile contestare quando si ha il portafogli bello pieno e soprattutto voglio evidenziare che i PURI NON ESISTONO. Buona serata a tutti senza rancore.
mamoski: Cucca13 precisando che i comuni erano molti di più (Verona con Tosi, Roma era con Alemanno) non mi pare proprio uno sinistro, poi c'era Cagliari (forza Italia), Milano era di destra (allora), precisando che ha aiutato anche emergency, precisando che se dovessero contestare i poveretti, verrebbero presi a manganellate e precisando che i famosi di destra non contestano un bel nulla di nulla...... E infine precisando che i puri non esistono ma ci sono più puri e MENO puri di altri, e precisando che non credo alla tua imparzialità quasi ecclesiastica per non dire stucchevole, ti auguro buon Natale
Anche solo per qualche settimana, forse labbozzano di fare gli alternativi.
Celentano versa in beneficenza i 500mila euro ricevuti come compenso per Sanremo I soldi ai sindaci di Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Milano, Verona e Firenze da destinare a famiglie bisognose
Fatelo voi
Si hanno notizie di questi soldi quanti sono arrivati a chi ne ha veramente bisogno e quanti se ne sono persi x strada? Io sarei il primo a gioire se questa mia malafede fosse smentita.
Sanremo: ecco dove sono andati i soldi di Celentano
di Sara De Carli 11 febbraio 2013
Torna il Festival di Sanremo. Un anno fa, Celentano promise che avrebbe dato in beneficenza i 700mila euro del suo cachet. Siamo andati a verificare
Un anno dopo
«I soldi sono arrivati, sì. E abbiamo seguito tutte le indicazioni di Celentano», spiega Stefania Saccardi, assessore al welfare del Comune di Firenze. Lei era stata la prima a sollevare la questione e a lanciare al cantante la proposta di fare una donazione a un’associazione del territorio impegnata a sostenere le famiglie con difficoltà economiche. Il Clan ha risposto picche, anche se lei ora dice «si tratta di una donazione, è comprensibile che il donatore abbia preferenze e dia delle indicazioni. Certo noi avremmo preferito un alto approccio e abbiamo tentato di trovare un’altra soluzione». A Firenze invece alla fine hanno «individuato tre famiglie, a ciascuna delle quali abbiamo fatto avere 20mila euro», dice l’assessore. «Sui nominativi, come richiesto, abbiamo mantenuto l’anonimato, i nomi li sa solo il notaio di Celentano». Come sono stati scelti questi tre nomi? «Si tratta di famiglie già seguite dai servizi sociali, tutte con figli minori. Abbiamo selezionato le famiglie per cui le risorse in arrivo potevano segnare una svolta significativa, potessero essere determinanti per qualcosa, per un problema impellente», aggiunge. Una famiglia grazie ai 20mila euro di Celentano è riuscita a cambiare casa, uscendo da un alloggio insostenibile per l’umidità che aveva. Un’altra ha avviato percorsi formativi importanti per i figli adolescenti. Tutte ovviamente hanno avuto respiro nelle prime necessità. «Naturalmente continuiamo a seguire queste famiglie, non è che abbiamo fatto un trasferimento di soldi e ce ne siamo dimenticati. Se queste famiglie sono uscite dalla povertà grazie a Celentano? Dire così è un po’ forte, di certo si sono incamminate in un percorso verso l’autonomia».
Qui Napoli
A Napoli le “famiglie di Celentano” sono cinque. Si cono incontrate fra loro in una cerimonia riservata con il sindaco De Magistris e l’assessore Sergio D’Angelo, che «a luglio» ha consegnato loro i soldi del cantante (era il 20 aprile quando l’entourage di Celentano aveva annunciato il bonifico dei soldi). «Si tratta di famiglie con figli minori, come chiesto da Celentano. In più tutte hanno un componente con disabilità»: così l’assessore D’Angelo spiega la scelta del Comune di Napoli. «Siamo partiti da un elenco di 10 famiglie, già conosciute dai servizi sociali, e abbiamo verificato quali ulteriori problematiche ciascuna avesse, in un riscontro oggettivo». I soldi? «Noi abbiamo raccomandato di usarli per saldare i debiti pregressi, tutte le famiglie erano in questa condizione, ma anche per sostenere una qualche attività di lavoro autonomo. Naturalmente i servizi sociali si sono messi a disposizione per accompagnarli». Un’esperienza positiva, «anche se il punto ora è capire se riusciranno a mantenere quel salto che hanno fatto grazie ai soldi di Celentano. È un piccolo segno, ma dentro una povertà crescente: io non posso che ribadire come sia urgente avere un reddito minimo di cittadinanza».
ROMA - Alla fine i soldi sono arrivati. Dopo la terza lettera di sollecito del Comune il Campidoglio ha ricevuto, tramite il notaio di Sanremo Marco Aveta, «copia del bonifico disposto dal Clan Celentano da destinare alle quattro famiglie bisognose della Capitale». Lo ha annunciato proprio il sindaco di Roma Gianni Alemanno. La beneficenza riguarda la donazione del cachet percepito dal cantante per la sua partecipazione al Festival di Sanremo ad alcune famiglie povere di Roma. Il Campidoglio, per superare le lungaggini burocratiche denunciate da Celentano anticiperà l'importo e nel giro di pochi giorni i soldi saranno versati alle famiglie.
LA LETTERA DI ALEMANNO - Il 30 marzo in una lettera sottoscritta dal capo di gabinetto del sindaco
Io ho parlato così perché se ne sentono troppe, tipo quando fanno le raccolte fondi con gli sms. Troppe volte si è saputo che ai bisognosi arrivano le briciole.
Io nel mio piccolo, aiuto come posso un caro amico che raccoglie fondi per una ONLUS che finanzia la ricerca contro una brutta malattia. Questo amico, ogni volta pubblica sui social copia dei bonifici effettuati e ci tiene sempre informati sulle belle cose che fa la ONLUS a cui è legato.
Nonostante questa trasparenza, spesso viene attaccato e insultato da altri genitori che come lui hanno figli con questa brutta bestia. Parlo della fibrosi cistica.
Ma noi che vogliamo bene a lui e alla sua famiglia, c'è ne sbattiamo e continuiamo ad aiutarlo. ❤
Oppure di quando Francesco Totti donò dei macchinari pediatrici al Bambin Gesù di Roma. Qualcuno lo venne a sapere e fece delle foto mentre il capitano veniva ringraziato dai medici e le pubblicò. Totti che non ama questo tipo di pubblicità s'incazzò a bestia.
Non contesto a Celentano di fare o avere fatto della beneficenza.
Non lo giudico per le motivazioni che possono averlo spinto a farlo.
Non discuto sulla differenza tra beneficienza e carità.
Non discuto sul donare il superfluo o quello che ti avanza.
Non discuto sulle cifre che sono state citate e che nella logica della matematica non trovano pareggio.
Non discuto del fatto che come descritto tali donazioni sono state fatte a Firenze Roma e Napoli, tre amministrazioni di sinistra.
Dico soltanto che ho espresso un parere che evidenzia come sia facile contestare quando si ha il portafogli bello pieno e soprattutto voglio evidenziare che i PURI NON ESISTONO.
Buona serata a tutti senza rancore.