Chiacchiera
4 Gennaio 2022 - 4.347 visualizzazioni
PIZZA CO E' SCAROLE ALLA NAPOLETANA.
Ingredienti:
500 g di farina
1 cubetto di lievito
Acqua q.b.
600 g di scarole
Olive nere denocciolate
Filetti di alice sotto olio
Capperi
Pinoli
Noci spezzettate
Uvetta passa
Aglio
Sale e pepe
Esecuzione:
Cò a farina l'acqua e o lievito 'mpastare sta poesia e pasta e falla crescere sotta a na cuperta almeno per 1 ora. Mentre a poesia se fa cchiù grossa e lievitata facimmmo'vollere na pentola e acqua e lessamm'e scarola, primma a' pulizzat', pe 5 minuti. In una farzora in uno schizzico e uoglio facimm' sfrjiere 2-3 capa d'aglio e appena se fa biondo attuorno a cammisa o levamm' e facimm'squaglià 4-5 filetti e alice sottuoglio a sto punto mettimm' è scarole e facimm' cocere cù chiapparelli i l' alivelle nere salann' e pepando e all'ultimo aggiungimm' pinoli e uva passa, e noci spezzettate. Mò che a pasta se è fatta ò vero poesia, la spartimm' in 2 parti e co lainaturo e chè dete dè mani l'allargammo tanto quanto abbasta a farla stare int'a teglia tonna, lassann' alto attuorn' o cornicione, ce sistemamm'e scarole stufate e accuperchiamm' cu n'atà sfoglia allargata comme a prima e sigilliamo rigirann'i bordi, e bucata ccò a forchetta, mò a mettimm'a lievitare ancora almeno per 1 ora 1,5 circa, una spennellata e uoglio e po' int'ò furno a 200° pè 35 minuti.
E mò che a poesia se incontra co ù profumo de scarole, regala sapore a stà bontà int'à tutte e fettè ce stà a bellezza e chi l'ha fatta.
*************************************************
Traduzione:
Esecuzione:
Con la farina, l'acqua e il lievito si impasta una poesia (dedica alla pasta) che viene messa a lievitare in luogo caldo coperta da un panno o coperta a ppunto per dare calore. Mentre lievita si fa bollire in una pentola dell'acqua dove viene lessata la scarola dapprima pulita in poco olio in una casseruola si fanno soffriggere alcuni spicchi di aglio appena imbiondisce lo leviamo e sciogliamo i filetti di alice facendoli sciogliere, a questo punto si versano le scarole e si portano a cottura con i capperi, le olive nere, e si sala e si pepa, per ultimo le noci spezzettate, i pinoli e l'uva passa. Quando la "poesia" è lievitata si divide in sue parti e aiutandosi con il mattarello e le dita delle mani si da forma allargandola e stendendola in basso spessore per farla stare in una teglia lasciandone alti i bordi, versiamo le scarole stufate e richiudiamo con l'altro panetto steso come il primo e messo a copertura della farcia, sigillandone i bordi rivoltando il cornicione inferiore su quello si copertura quindi si buca con i rebbi di una forchetta la pasta di copertura per facilitare l'uscita del vapore e lasciamo lievitare ancora per una altra ora. Poi si inforna spennellando la superficie di olio, a 200° per 35 minuti.
Quando la poesia della pasta incontra il profumo delle scarole regala sapre a questa bonta in tutte le fette li dove c'è la bellezza di chi l'ha fatta.
Note:
Preparata prettamente nel periodo delle feste natalizie in attesa di luculliane mangiate che porta in casa come il mandarino e l'arancio l'odore delle feste, questa pizza non e affatto fuori luogo in ogni stagione anzi come le cose particolari acquista preziosità in momenti diversi e inspettati.
(Di Almerindo Santucci, al web https://lnx.spaghettitaliani.com/RicettaSingola.php?B2=1230 😉
Ingredienti:
500 g di farina
1 cubetto di lievito
Acqua q.b.
600 g di scarole
Olive nere denocciolate
Filetti di alice sotto olio
Capperi
Pinoli
Noci spezzettate
Uvetta passa
Aglio
Sale e pepe
Esecuzione:
Cò a farina l'acqua e o lievito 'mpastare sta poesia e pasta e falla crescere sotta a na cuperta almeno per 1 ora. Mentre a poesia se fa cchiù grossa e lievitata facimmmo'vollere na pentola e acqua e lessamm'e scarola, primma a' pulizzat', pe 5 minuti. In una farzora in uno schizzico e uoglio facimm' sfrjiere 2-3 capa d'aglio e appena se fa biondo attuorno a cammisa o levamm' e facimm'squaglià 4-5 filetti e alice sottuoglio a sto punto mettimm' è scarole e facimm' cocere cù chiapparelli i l' alivelle nere salann' e pepando e all'ultimo aggiungimm' pinoli e uva passa, e noci spezzettate. Mò che a pasta se è fatta ò vero poesia, la spartimm' in 2 parti e co lainaturo e chè dete dè mani l'allargammo tanto quanto abbasta a farla stare int'a teglia tonna, lassann' alto attuorn' o cornicione, ce sistemamm'e scarole stufate e accuperchiamm' cu n'atà sfoglia allargata comme a prima e sigilliamo rigirann'i bordi, e bucata ccò a forchetta, mò a mettimm'a lievitare ancora almeno per 1 ora 1,5 circa, una spennellata e uoglio e po' int'ò furno a 200° pè 35 minuti.
E mò che a poesia se incontra co ù profumo de scarole, regala sapore a stà bontà int'à tutte e fettè ce stà a bellezza e chi l'ha fatta.
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Traduzione:
Esecuzione:
Con la farina, l'acqua e il lievito si impasta una poesia (dedica alla pasta) che viene messa a lievitare in luogo caldo coperta da un panno o coperta a ppunto per dare calore. Mentre lievita si fa bollire in una pentola dell'acqua dove viene lessata la scarola dapprima pulita in poco olio in una casseruola si fanno soffriggere alcuni spicchi di aglio appena imbiondisce lo leviamo e sciogliamo i filetti di alice facendoli sciogliere, a questo punto si versano le scarole e si portano a cottura con i capperi, le olive nere, e si sala e si pepa, per ultimo le noci spezzettate, i pinoli e l'uva passa. Quando la "poesia" è lievitata si divide in sue parti e aiutandosi con il mattarello e le dita delle mani si da forma allargandola e stendendola in basso spessore per farla stare in una teglia lasciandone alti i bordi, versiamo le scarole stufate e richiudiamo con l'altro panetto steso come il primo e messo a copertura della farcia, sigillandone i bordi rivoltando il cornicione inferiore su quello si copertura quindi si buca con i rebbi di una forchetta la pasta di copertura per facilitare l'uscita del vapore e lasciamo lievitare ancora per una altra ora. Poi si inforna spennellando la superficie di olio, a 200° per 35 minuti.
Quando la poesia della pasta incontra il profumo delle scarole regala sapre a questa bonta in tutte le fette li dove c'è la bellezza di chi l'ha fatta.
Note:
Preparata prettamente nel periodo delle feste natalizie in attesa di luculliane mangiate che porta in casa come il mandarino e l'arancio l'odore delle feste, questa pizza non e affatto fuori luogo in ogni stagione anzi come le cose particolari acquista preziosità in momenti diversi e inspettati.
(Di Almerindo Santucci, al web https://lnx.spaghettitaliani.com/RicettaSingola.php?B2=1230 😉
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Restiamoumani: Tanta roba 👏👏👏
2
4 Gennaio 2022 alle ore 13:27 · Ti stimo · Rispondi
Celeste: Buonaaaaa
1
4 Gennaio 2022 alle ore 13:30 · Ti stimo · Rispondi
Celeste: Restiamoumani ci sono prima io
1
4 Gennaio 2022 alle ore 13:31 · Ti stimo · Rispondi
Restiamoumani: Celeste vabbe te la cedo🤣
1
4 Gennaio 2022 alle ore 14:35 · Ti stimo · Rispondi