Chiacchiera
14 Aprile - 3.403 visualizzazioni
E' già lunedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Una vergogna che finirà sui libri di Storia
A Sumy fa freddo, tarda la primavera. Si fa attendere. Aspetta anche lei la pace nel gelo delle trattative. Non ha voglia di Sole. Ma le campane della chiesa nel cuore della città sono ugualmente festose, è la Domenica delle Palme, il giorno della speranza affidato a un rametto di ulivo. Quella speranza che tutto il mondo aspetta ma in Ucraina con l'angoscia, la paura e il dolore.
Accompagnati dai rintocchi stanno camminando molti fedeli verso la chiesa per andare ad afferrare quella speranza.
Un attimo. Due boati. E davanti alla chiesa 34 corpi senza vita. E 117 feriti. Una strage.
Quella vita spazzata via dall'odio e dalla folle voglia di conquista di chi parla di pace e, senza cuore e anima, lancia missili.
Leggo che davanti avanti alla chiesa c'è un piccolo monopattino abbandonato. Uno dei due bambini morti sognava di guidarlo tornando a casa con quel rametto in mano.
Sognava anche lui la pace. Ma il mondo non ama i sogni.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno
Una vergogna che finirà sui libri di Storia
A Sumy fa freddo, tarda la primavera. Si fa attendere. Aspetta anche lei la pace nel gelo delle trattative. Non ha voglia di Sole. Ma le campane della chiesa nel cuore della città sono ugualmente festose, è la Domenica delle Palme, il giorno della speranza affidato a un rametto di ulivo. Quella speranza che tutto il mondo aspetta ma in Ucraina con l'angoscia, la paura e il dolore.
Accompagnati dai rintocchi stanno camminando molti fedeli verso la chiesa per andare ad afferrare quella speranza.
Un attimo. Due boati. E davanti alla chiesa 34 corpi senza vita. E 117 feriti. Una strage.
Quella vita spazzata via dall'odio e dalla folle voglia di conquista di chi parla di pace e, senza cuore e anima, lancia missili.
Leggo che davanti avanti alla chiesa c'è un piccolo monopattino abbandonato. Uno dei due bambini morti sognava di guidarlo tornando a casa con quel rametto in mano.
Sognava anche lui la pace. Ma il mondo non ama i sogni.
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Barbyturiko: Fra Putin e Trump, è più assassino Trump e non serve che spieghi il perché, altrimenti non s'è capito nulla, di come funzionano le cose in questo mondo devastato dal finto buonismo....
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14 Aprile alle ore 09:47 · Ti stimo · Rispondi
Nogosukinekinoto: Barbyturiko tra Putin e Trump il più assassino è Zelenski: avrebbe potuto mantenere l'integrità territoriale dell'Ucraina ed evitare il macello nemmeno due mesi dopo l'inizio della guerra. Ma da burattino qual è ha preferito dare retta a quell'altro idiota (e criminale) di BoJo. Che sia una guerra per procura ormai lo ammettono tutti.
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14 Aprile alle ore 11:03 · Ti stimo · Rispondi
