Chiacchiera
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ieri alle ore 08:39 - 3.251 visualizzazioni
E' già mercoledì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Un po' di chiarezza.

Un terremoto. La politica va in fibrillazione. Con tanti protagonisti: la Corte Europea di Giustizia, ministri, magistrati e un signore: è un libico accusato di tanti gravi reati, dalla tortura , all'omicidio allo stupro, arrestato in Italia, liberato e rimandato a casa su un aereo di Stato.
Nelle accese polemiche che infiammano la sera televisiva e i giornali di questa mattina si fa confusione . Si arriva a dire : colpo di mano della Magistratura. La Magistratura replica che è un atto dovuto.
Il risultato è che la gente a casa non ha compreso nulla.
Nel mio piccolo cerco di fare chiarezza in tanto fraintendimento ( voluto o no): “Un procuratore che riceve una denuncia circostanziata a carico di uno o più ministri, la DEVE , in applicazione di una legge costituzionale, iscrivere nel registro e trasmettere al Tribunale dei Ministri. Senza fare alcuna indagine e senza avere altra scelta”( Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica”.
Mi spiego ancora meglio: non è un avviso di garanzia , come molti impropriamente vanno dicendo, ma una comunicazione di iscrizione che è in sé un atto dovuto a tutela dell'indagato.
Fermiamo le polemiche. Attendiamo il percorso previsto dalla legge.
Nell'attesa non inquiniamo i pozzi.
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