Chiacchiera
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20 Dicembre - 2.040 visualizzazioni
E' già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Di Luciano Ragno

Ore 9: lezione di affettività.

Finalmente. Il ghiaccio comincia a sciogliersi. I tempi sono maturi. Perché c'è un muro di ghiaccio- l'insensibilità è sempre gelida- davanti alle proposte di introdurre corsi di sessualità, affettività e prevenzione nelle scuole. L'Italia è fra i pochi Paesi europei che ignora questi insegnamenti sui banchi.
Un emendamento nella manovra economica del Governo prevede lo stanziamento di 500 mila euro proprio per quei corsi. Accolta la proposta dell'onorevole Magi di + Euro. In queste ore il voto.
Un provvedimento che si rende necessario anche alla luce di frequenti episodi di cronaca. Lo chiedono anche gli studenti. Un'indagine di "Skuola" rivela che i corsi di educazione sessuale e di affettività hanno il sì del 93,7 per cento dei giovani.
Subito la ribellione. Il portavoce di “Pro Vita & Famiglia Onlus” dichiara: “La politica deve togliere le mani dalle mutande dei nostri figli. Lo stanziamento di mezzo milione di euro nella manovra di bilancio per finanziare una presunta e ideologica ‘educazione sessuo-affettiva nelle classi dei nostri figli e nipoti è un cedimento gravissimo della maggioranza di centrodestra all'isteria abortista dei collettivi
trans-femministi e alle teorie terrapiattiste sul genere fluido del movimento Lgbtq”. E poi: “E' chiaro, le famiglie faranno le barricate in ogni scuola”.
Meraviglia questa opposizione davanti a un provvedimento che vuol solo insegnare ai giovani come avere consapevolezza delle proprie emozioni e comprendere quelle degli altri. Una protezione del benessere personale. E la cultura del rispetto.
Non ci si rende conto che ragazze, ragazzi e famiglie sono lasciati soli nel percorso della crescita. Basterebbe dare ogni tanto uno sguardo ai giornali e alle tv.
Spero in un voto saggio.
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