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Affoghiamo insieme tutti i giorni bui di quest'anno e tuffiamoci 🏊♀️nell'ebbrezza🥳 di uno spumantino🥂🍾 tutto italiano 🇮🇹 per dare il benvenuto🥳 al nuovo anno🤞🤞🤞🤞. Il meglio per ciascuno di voi, amate e originali creature🤗😘❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Oggi, purtroppo, torno con un post davvero molto serio. Vedró di farmi perdonare con qualche barzelletta più avanti.
In questo post parliamo di un argomento che mi sta abbastanza a cuore: vorrei fare un po' di disseminazione su una tematica di cui non si parla tanto, si cerca di tener nascosta perchè esprime un enorme disagio psicologico.
Oggi è una giornata mondiale un po' particolare e di cui pochissimi conoscono l'esistenza (devo dire la verità, non la sapevo neanche io). Stamattina mi arriva un messaggio di una persona a me tanto tanto cara che mi mette alla luce di questa ricorrenza e mi esprime un pensiero di vicinanza per evitare di tornare in questo circolo vizioso.
Oggi, infatti, parleremo di autolesionismo. Più o meno tutti penso che abbiano sentito questa parola, ma vorrei comunque fare delle precisazioni, basate anche sulla mia esperienza.
Il 1 marzo, si celebra la Giornata Mondiale dell'Autolesionismo, una giornata per sensibilizzare su questo tema spesso sottovalutato e per fornire sostegno a chi lotta contro questa difficile condizione.
Ma facciamo una breve spiegazione su che cos'è l'autolesionismo. L'autolesionismo è un qualsiasi comportamento intenzionale che una persona si infligge su se stessa con l'obiettivo di danneggiare il proprio corpo (ma non di uccidersi!!!). I modi per farsi male sono diversi: tagliandosi, procurandosi delle bruciature, scorticandosi la pelle, mordendosi, graffiandosi, tirandosi pugni, colpendosi con oggetti vari e comunque in qualsiasi modo per martoriare la parte fisica.
L'autolesionismo può essere un modo per affrontare il dolore emotivo o per esprimere sentimenti che non possono essere comunicati in modo diverso, anche se non è certo un modo sano di affrontare i problemi emotivi. Può portare a conseguenze gravi come infezioni, cicatrici permanenti e persino la morte.
Disegnare un ritratto di chi ricorre a questa pratica non è semplice perché si tratta di un comportamento che dipende in minima parte dal genere sessuale, dalla razza, dal grado d’istruzione, dalla religione, dal livello economico. Ciò nonostante possiamo dire che, in linea generale: - l’autolesionismo è diffuso soprattutto tra le ragazze; - spesso chi ricorre all’autolesionismo ha difficoltà a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni; - chi ricorre all’autolesionismo potrebbe avere una storia di abuso fisico, sessuale o psicologico rispetto al quale questa pratica potrebbe essere il tentativo di "tornare alla normalità" e non pensare al dolore psicologico subito; - chi ricorre all’autolesionismo ha spesso problemi di depressione, abuso di sostanze, sintomi ossessivi e/o disturbi alimentari.
Sebbene l'autolesionismo possa sembrare un modo efficace per gestire il dolore emotivo a breve termine, in realtà può peggiorare la situazione nel lungo periodo. Può diventare un circolo vizioso in cui una persona si infligge del dolore, poi si sente in colpa o vergogna per averlo fatto, il che può portare a ulteriori sensazioni di tristezza e disperazione.
Se conosci qualcuno che sta lottando contro l'autolesionismo, è fondamentale offrire sostegno e aiuto. Potresti iniziare chiedendo come sta e come ti senti tu in merito alla sua situazione, facondogli notare che non si risolvono situazioni ma, al contrario, se ne creano ancora di peggiori. Sii gentile e non giudicante, e offri il tuo aiuto se serve (a volte la persona autolesionista non vuole l'aiuto esterno perchè ha paura, non riesce a trovare il coraggio di chiedere aiuto, non si fida degli altri oppure perché non si rende conto della gravità della condizione in cui è).
Se la persona sembra avere bisogno di aiuto professionale, suggerisci di rivolgersi a un terapeuta o a un medico. Ci sono sportelli appositi per ascoltare le persone con questo tipo di disagio.
Anche se può sembrare difficile parlare di autolesionismo, è importante farlo. La consapevolezza e l'educazione possono contribuire a ridurre lo stigma intorno a questo problema e ad aumentare la comprensione delle persone che lo vivono. Possiamo tutti fare la nostra parte per diffondere la consapevolezza su questo argomento e offrire supporto a chi ne ha bisogno!!!
EbbeneSi: Io l'ho sempre detto che se lascia venir fuori il suo lato tenero poi ottiene il contrario di quello che vuole (o dice di volere) cioè viene circondato dalle donne😉
òstrega: Si carica come le foto. L'unica cosa fai attenzione alle dimensioni: eventualmente accorcia la durata o riduci la risoluzione (o ambo le cose).
pippi: òstrega grazieeee!!! Proverò un po' vtutto ciò che mi avete suggerito, vedremo che ne uscirà!!! Cmq grazie di ❤️ a tutti Voi !!! Sempre gentili e disponibili!!! Vi adoro !!!Baci & abbracci a tutti !!! Dolce sera ....