ETIMOLOGIA composto da ad- ed ergere, dal latino erigere ‘alzare, sollevare', composto da ex- che indica un movimento dal basso verso l'alto e regere ‘dirigere'.
Anche questa parola ha un bello smalto letterario, e merita attenzione perché testimonia il potere dei prefissi.
Ora, il verbo ergere, per quanto pure piuttosto ricercato (più ricercato del verbo ‘erigere', di cui è forma sincopata), non è raro da trovare e usare. È un innalzare, un levare in alto: ergo il capo con fierezza, ergiamo un monumento alla memoria di un evento, e, in veste di intransitivo pronominale, la montagna si erge sulla linea dell'orizzonte, l'opera letteraria si erge nel suo genere.
L'adergere dà una direzione, e volentieri uno scopo, a questa azione: durante la discussione che sta scivolando in basso si invita ad adergersi verso argomenti più intelligenti e civili, il vertiginoso campanile si aderge al cielo, e giunti alla sospirata meta del viaggio si aderge lo sguardo curioso sull'emozionante paesaggio. Ed è una risorsa importante: spesso l'ergere ha come esito uno stare un po' chiuso, autoriferito, mentre l'adergere è volto.
ETIMOLOGIA voce dotta, recuperata dal latino floridus, dal verbo florére ‘fiorire'.
Fra tutti i sinonimi di questa parola, quello che le si siede più vicino è senz'altro ‘fiorente'. Il vitale, il prospero (e il prosperoso), il ricco non riescono a comunicarci un'immagine così precisa.
Le qualità significate dal florido ci raccontano un rigoglio, un prosperare vigoroso, che nel mondo della flora (!) da cui questa parola prende le mosse è rappresentato per eccellenza da un verdeggiare che si sviluppa dal fecondo e dal fertile e arriva alla vetta splendida del fiorito. Così sono floridi i giardini e i terrazzi dei vicini, mentre i nostri sono popolati da scorpioni e volpi delle sabbie; floridi i parchi ad aprile dopo un marzo gentilmente piovoso.
Quando il florido si applica alla figura umana nasconde volentieri un ammiccamento: è un eufemismo molto apprezzato per significare con delicatezza chi vive con passione arrotondante le delizie della tavola, della bacheca della pasticceria e del bancone dell'enoteca. Ma però, nonostante questo eufemismo sia in effetti una risorsa gradevole, il florido va preso senza perdere di vista la sua potenza originaria: l'essere robusto e formoso che si collega al florido è un effetto di uno stato di salute solida, nel corpo e nella mente. Il florido, oltre ad essere carnoso e felice, è anche forte, di una forza espressa con gentilezza, come quella di una magnolia quando fiorisce. Difficile non vedere, in questo florido, anche delle belle marezzature di fortuna e soddisfazione, e di esuberanza. Di giovinezza.
Una qualità composita e ideale, che si riconosce volentieri e che allora merita di essere chiamata col suo nome.
Io domenica inizio !!!
Ti giro le foto dell'ambulanza che verrà a prendermi 😂😂😂
Ti giro anche le foto del cibo...accussì facc verè a sti 4 zingar comm si magna 😌