Qualcuno ha pubblicato questa foto qualche giorno fa. Molti hanno voluto sapere la storia dietro la statua, quindi eccola qui...
Kópakonan: Una statua della Donna Foca si trova a Mikladagur, sull'isola di Kalsoy. È realizzata in bronzo e acciaio inossidabile, progettata per resistere a onde alte fino a 13 metri. All'inizio del 2015, un'onda di 11,5 metri si abbatté sulla statua, ma rimase ferma e non subì danni (vedi i commenti per le foto di questo evento).
La leggenda di Kópakonan (la Donna Foca) è una delle fiabe più conosciute nelle Isole Faroe. Si credeva che le foche fossero esseri umani che avevano scelto volontariamente di morire nell'oceano. Una volta all'anno, la tredicesima notte, erano autorizzate a tornare sulla terra, togliersi la pelle e divertirsi come esseri umani, ballando e godendosi la vita.
Un giovane contadino del villaggio di Mikladalur, sull'isola settentrionale di Kalsoy, curioso di sapere se questa storia fosse vera, si appostò sulla spiaggia una sera della tredicesima notte. Vide le foche arrivare in gran numero, nuotando verso la riva. Si arrampicarono sulla spiaggia, si tolsero la pelle e la posizionarono accuratamente sulle rocce. Senza la pelle, apparivano come normali esseri umani. Il giovane osservò una bella ragazza foca posare la sua pelle vicino al punto in cui era nascosto, e quando iniziò la danza, si avvicinò di nascosto e la rubò.
I balli e i giochi durarono tutta la notte, ma non appena il sole iniziò a spuntare all'orizzonte, tutte le foche si precipitarono a riprendere le loro pelli per tornare in mare. La ragazza foca era molto sconvolta quando non riuscì a trovare la sua pelle, anche se il suo odore era ancora nell'aria. Poi l'uomo di Mikladalur apparve tenendola in mano, ma non gliela restituì, nonostante le sue suppliche disperate, così fu costretta ad accompagnarlo alla sua fattoria.
L'uomo la tenne con sé per molti anni come sua moglie, e lei gli diede diversi figli; ma lui doveva sempre assicurarsi che lei non avesse accesso alla sua pelle. La teneva chiusa in un forziere di cui solo lui aveva la chiave, una chiave che portava sempre con sé, appesa a una catena alla cintura.
Un giorno, mentre era in mare a pescare con i suoi compagni, si rese conto di aver lasciato la chiave a casa. Annunciò ai compagni: "Oggi perderò mia moglie!" – e spiegò cosa era successo. Gli uomini ritirarono le reti e le lenze e remavano verso la riva il più velocemente possibile, ma quando arrivarono alla fattoria, trovarono i bambini tutti soli e la madre scomparsa. Il padre sapeva che non sarebbe tornata, poiché aveva spento il fuoco e messo via tutti i coltelli, in modo che i piccoli non si facessero male dopo la sua partenza.
Infatti, una volta raggiunta la riva, la donna aveva indossato la sua pelle di foca e si era tuffata in acqua, dove un grosso foca maschio, che l'aveva amata per tutti quegli anni e che la stava ancora aspettando, le si avvicinò. Quando i suoi figli, quelli avuti con l'uomo di Mikladalur, più tardi scesero in spiaggia, una foca emergeva dall'acqua e guardava verso la terra; la gente naturalmente credeva che fosse la loro madre. E così passarono gli anni.
Un giorno, gli uomini di Mikladalur pianificarono di andare a caccia di foche in una delle grotte lungo la costa. La notte prima della caccia, la moglie foca apparve in sogno al marito e gli disse che se fosse andato nella grotta a caccia di foche, avrebbe dovuto fare attenzione a non uccidere il grande foca maschio che avrebbe trovato all'ingresso, perché quello era suo marito. Non avrebbe dovuto neppure ferire i due piccoli cuccioli di foca nel fondo della grotta, perché erano i suoi due giovani figli, e gli descrisse le loro pelli in modo che li potesse riconoscere. Ma il contadino non prestò attenzione al messaggio del sogno. Si unì agli altri nella caccia e uccisero tutte le foche che trovarono. Quando tornarono a casa, il bottino fu diviso e il contadino ricevette come sua parte il grande foca maschio e le zampe anteriori e posteriori dei due cuccioli.
La sera, quando la testa del grande foca e le membra dei piccoli furono cucinate per cena, ci fu un grande boato nella stanza del fumo, e la donna foca apparve sotto forma di un terribile troll; annusò il cibo nelle ciotole e lanciò la maledizione: "Qui giace la testa di mio marito con le sue larghe narici, la mano di Hárek e il piede di Fredrik! Ora ci sarà vendetta, vendetta sugli uomini di Mikladalur, e alcuni moriranno in mare e altri cadranno dalle cime delle montagne, finché non ci saranno abbastanza morti da poter unire le mani tutto intorno all'isola di Kalsoy!"
Pronunciate queste parole, scomparve con un grande boato di tuono e non fu mai più vista. Ma ancora oggi, purtroppo, accade di tanto in tanto che gli uomini del villaggio di Mikladalur annegano in mare o cadono dalle scogliere; si teme quindi che il numero delle vittime non sia ancora sufficiente affinché tutti i morti possano unire le mani intorno all'intero perimetro dell'isola di Kalsoy.
Ciao a tutti, oggi voglio regalarvi un bel racconto di natale, scritto da Sbogoland 😍
I miei auguri sono in fondo, così leggete tutto 😉
UN MALATO TERMINALE NAIF Per lui è finita, era un “MALATO TERMINALE” da quasi 50anni... nel lontano 1961 all'età di circa 35 ha deciso che la vita sarebbe stata troppo breve per essere vissuta casa e lavoro. Quindi un bel giorno, ha appeso il camice al chiodo, e ha dedicato tutta la sua vita a... non fare un cazzo dalla mattina alla sera (se lo poteva permettere)! A chi, negli anni successivi gli chiedeva perché pur essendo così giovane fosse a spasso, lui rispondeva che era un malato terminale e che gli rimaneva poco da vivere attirando la compassione della gente.
Nella sua vita, ha preso per il culo il mondo intero senza mai danneggiare nessuno. Per descriverlo brevemente è sempre stato un personaggio alla “amici miei”. Era un raccontaballe spaziale ed era bravissimo a raccontar frottole perché mai si contraddiceva! Per evitare che gli capitasse questo inconveniente aveva una specie di diario dove quotidianamente annotava le stronzate che diceva e che combinava! C'è da immaginare che 50anni di stronzate riportate per iscritto corrisponde ad una enciclopedia Treccani di minchiate.
Negli ultimi 20anni ha viaggiato molto. Andava spesso in America latina diceva che andava a puttane e che andava in quei Paesi perché era l'unico posto dove le donne giovani lo prendevano in considerazione. Ripeteva spesso a chi lo conosceva da una vita: “quando morirò vi farò un grande regalo avrete tutti i riferimenti di queste mie puttanelle giovanissime”. Questa frase detta in continuazione mi faceva un po' impressione perché era sorto in me il dubbio che fosse un pedofilo che và in quei Paesi per soddisfare i suoi bassi istinti. Però conoscendo il personaggio supponevo che fosse una delle sue solite burle.
Quando si è ammalato seriamente qualche mese fa di un male che non perdona, ha fatto come se nulla fosse, ha tenuto nascosto a tutti la sua situazione e ha continuato a fare il cagacazzi come ha sempre fatto! … tutto normale con ovvie assenze dovute ai cicli di cura... che lui giustificava come visite a un parente che sta malissimo! Avendo la freddezza di raccontare la sua situazione di salute come se stesse raccontando le miserie di quel suo parente fantasma!
Nel momento in cui ha capito che l'ultimo ricovero in ospedale sarebbe stato l'ultimo... prima di entrare in ospedale ha fatto il suo ultimo colpo di teatro... Ho detto... “colpo di teatro” perché solo così si è potuto definire ogni suo gesto e ogni sua frase. Questo ultimo colpo di teatro è stato una semplice email indirizzata a tutti noi... per lui persone amiche, solo perché lo ascoltavamo quando raccontava le sue “avventure” arricchite di tante baggianate... ma sempre piacevoli da ascoltare consapevoli che dalla bocca da cui uscivano... bisognava credere solo il 20% di quelle parole.
Il contenuto di questa email era molto semplice... comunicava la sua dipartita a breve, e che dispensava dalle visite in ospedale, però con l'obbligo assoluto... di partecipare ad una cena in suo ricordo, il mercoledì successivo al suo funerale, in un noto ristorante della sua città!
Ovviamente conoscendo il personaggio, ogni persona invitata a questa cena è andato a verificare il turno di chiusura del ristorante... e guarda caso era proprio il mercoledì! Quindi a prima vista era evidente che si trattava di una delle solite burle, però sapendo che era veramente ricoverato in ospedale una visita di cortesia per farci 4 risate era fattibile...
penso di essere stato uno degli ultimi ad andare a trovarlo.... non ho visto un uomo arreso, non ho visto la malattia nel suo aspetto, non ho visto la sofferenza nei suoi movimenti, non ho visto il suo sguardo triste, non ho visto nulla di tutto questo... ho visto il solito ciarlatano che dal suo letto teneva banco in tutto il reparto coinvolgendo tutti con le sue smargiassate!
Sono stato poco tempo con lui... giusto quattro chiacchiere e prima di andarmene chiedendogli della email, mi conferma che è tutto vero e la cena è confermata il mercoledì... che sarà, quando destino vuol che sia!
Spiegandomi anche che il giorno scelto: il mercoledì (turno di chiusura del ristorante) è perché il ristoratore è uno degli invitati e il locale sarà tutto per noi. Aggiungendo che in quell'occasione ci farà avere la sua agenda con tutti i riferimenti delle sue puttanelle (dei suoi ultimi vent'anni)... confidandomi che in quell'agenda ci sarebbero state grandi sorprese.
…… è arrivato il mercoledì della cena, il ristorante è tutto per noi… fra noi invitati (in tutto 32persone) c'è un po' di imbarazzo perché non ci conosciamo. Questa è una stranezza , in quanto lui conosceva una marea di persone e siamo solo in 32. Io penso tra me e me che avrà avuto in budget predefinito per questa cena, altrimenti non si spiegherebbe questo piccolo gruppo… quando lui in qualsiasi cosa era esagerato! E un'altra stranezza che ho notato è che nessuno di noi aveva la stessa età! Comunque sia, dopo 15-20minuti, ci si ritrova a raccontare aneddoti divertentissimi su questo curioso personaggio che tutti avevamo conosciuto!
E la serata fila via liscia senza che nessuno faccia accenno a quella famosa agendina delle suo donnine che aveva conosciuto negli ultimi 20 anni! Anche perché fra noi 32 invitati c'era pure un prete che aveva ricevuto la stessa email che avevamo ricevuto tutti noi! Finita la cena dopo il caffè arriva il proprietario del ristorante con una grande busta… e 32 buste più piccole con su scritto il nome di ognuno di noi!
I proprietario del ristorante non ne conosce il contenuto, e anche lui è uno dei destinatari di una di quelle buste… ha solo la disposizione di consegnare le 32 buste… e ha dato disposizione che, prima che queste fossero aperte da ognuno di noi… venga letta a voce alta la lettera più grande… sembra un gioco. Ci aspettiamo l'ennesima presa per il culo. La sua ultima smargiassata prima che si chiuda definitivamente il sipario!
Siamo tutti attentissimi… ognuno con la propria busta in mano… aspettando che venga aperta la grande busta! Il proprietario del ristorante, la apre ed estrae un cartoncino legge il contenuto e sogghignando lo rivolge verso di noi… c'è una grande scritta: “ORA SON CAZZI VOSTRI” e sotto più in piccolo… “abbiate cura di loro”!
Io ho aperto la mia busta! E tutti gli altri hanno fatto lo stesso… compreso il ristoratore e il prete…. Ognuno ha letto il contenuto della sua lettera… in un silenzio irreale! La mia busta conteneva una lettera, una foto, un numero di telefono e delle coordinate bancarie!... le sue puttanelle (come le definiva lui parlandocene con noi)… erano tutte bambine adottate e le manteneva a distanza… in questi ultimi 20 anni, andava un paio di volte all'anno in america latina a visitare le missioni… e ogni volta ne adottava una!...
Lui senza famiglia aveva 32 figlie! Alcune l'avevano anche reso “nonno” la distribuzione delle lettere con l'onere e l'ONORE di essere i nuovi papà di queste ragazze, non è stata casuale. Infatti, ad ogni uno di noi ha abbinato una sua “figlia” adeguata alle nostre età!
La “mia” si chiama Fatima, ha 14 anni. Per lei sarò solo lo “zio”. ma cazzo che emozione!!! - Fine
Non tutti hanno la fortuna di vivere una storia così bella, ma vi auguro di cuore di poter vivere qualcosa del genere almeno una volta nella vita... Buon natale a voi!
Ciaooo Popolo di psicopatici!!! 🙋🏼♂️.... Mi fate un riassunto della giornata facciabuchiana? Chi ha scopato cosa o cosa si è scopato chi? 😂... avete 10 minuti...il tempo di farmi una birretta...😉
Ti devo dire una cosa...appena ho tempo...poi sparisco 😂😂😂