Sioux: Beh quale รจ la novitร ? Lo sanno pure i sassi che in Italia hanno lo stipendio piรน alto d'Europa (piรน che stipendio dicasi ladrocinio) e voi pecoroni continuate a foraggiarli votando.
Sioux: Come cosa risolvo? Tutti nn dovremmo votare...sarebbe una rivoluzione, vedi se poi tremano sti parassiti. Peccato รจ pura utopia inattuabile Fantic
mamoski: chi non vota deve stare muto e non lamentarsi Chi non si interessa di politica, non s’informa e non partecipa alle elezioni automaticamente avvantaggia i votanti e non puรฒ poi lamentarsi e gli eletti non si curano dei suoi interessi, delle sue necessitร , delle sue preoccupazioni. Non votando, gli astensionisti non trasmettono le loro richieste nรฉ a chi ha vinto le elezioni e le cariche nรฉ a chi va a formare l’opposizione e avrebbe grande vantaggio dall’ottenere informazioni e sostegno, a futura memoria, dagli astensionisti. Proprio qui sta il problema, se si vuole l’emergenza. I governanti e, di volta in volta, gli oppositori non sanno che cosa desidera “la gente”, per lo piรน presumono e spesso sbagliano attribuendo preferenze inesistenti. In un certo senso, poi, tanto i governanti quanto gli oppositori diventano e rimangono irresponsabili. Non debbono rispondere ad un elettorato che non li ha votati oppure a elettori casuali e fluttuanti, ma soltanto a quei settori loro giร noti, talvolta definiti zoccolo(ino) duro. Per fortuna, fino a quando non farร la sua comparsa un demagogo, non si configura nessuna emergenza. C’รจ, invece, cospicuo e persistente un problema di scollamento fra una societร , che non sempre merita la qualifica “civile”, e partiti disorganizzati, male educati, opportunisti. Poichรฉ questo scollamento riduce e limita il potere del popolo (democrazia) รจ giusto (pre)occuparsene, non con frasi da coccodrillo, ma riconoscendo e affermando l’importanza del voto e della politica.
Lalady: Buongiorno sciu sciu bell si semp o meglio ๐ค๐คโ๏ธโ๏ธโ๏ธ๐๐๐๐๐ช๐ช๐ช๐ฅ๐ฅ๐ฅโ๏ธโ๏ธโ๏ธ๐๐๐๐
Qualche ministro invece risparmia sui suoi indumenti e indossa di volta in volta le casacche di ordinanza specifiche, che dopo l'uso fa bruciare regolarmente.
Chi non si interessa di politica, non s’informa e non partecipa alle elezioni automaticamente avvantaggia i votanti e non puรฒ poi lamentarsi e gli eletti non si curano dei suoi interessi, delle sue necessitร , delle sue preoccupazioni. Non votando, gli astensionisti non trasmettono le loro richieste nรฉ a chi ha vinto le elezioni e le cariche nรฉ a chi va a formare l’opposizione e avrebbe grande vantaggio dall’ottenere informazioni e sostegno, a futura memoria, dagli astensionisti. Proprio qui sta il problema, se si vuole l’emergenza. I governanti e, di volta in volta, gli oppositori non sanno che cosa desidera “la gente”, per lo piรน presumono e spesso sbagliano attribuendo preferenze inesistenti. In un certo senso, poi, tanto i governanti quanto gli oppositori diventano e rimangono irresponsabili. Non debbono rispondere ad un elettorato che non li ha votati oppure a elettori casuali e fluttuanti, ma soltanto a quei settori loro giร noti, talvolta definiti zoccolo(ino) duro. Per fortuna, fino a quando non farร la sua comparsa un demagogo, non si configura nessuna emergenza. C’รจ, invece, cospicuo e persistente un problema di scollamento fra una societร , che non sempre merita la qualifica “civile”, e partiti disorganizzati, male educati, opportunisti. Poichรฉ questo scollamento riduce e limita il potere del popolo (democrazia) รจ giusto (pre)occuparsene, non con frasi da coccodrillo, ma riconoscendo e affermando l’importanza del voto e della politica.