E' giร venerdรฌ. Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno. Di Luciano Ragno
La mano sulla coscienza.
Oggi รจ la Giornata della coscienza. Comprendo l'imbarazzo di molti: nelle stanze che contano ma anche in quelle di sconosciute persone. Perchรฉ, ammettiamolo, รจ sempre piรน raro quell'antico “mettersi una mano sulla coscienza” davanti a una decisione che richiede un gesto oltre il nostro interesse. Addirittura lo sostituiamo con l'altrettanto antico “lavarsi le mani” di Ponzio Pilato memoria. Che รจ un modo nascosto utilizzato dal nostro cervello per sgravarci dalle responsabilitร della scelta appena presa. Non lo dico io ma uno studio dell'Universitร del Michigan. ร difficile comprendere come non si ribelli la coscienza di chi ordina azioni disumane come una guerra, studia leggi che creano disuguaglianze, divide la gente in “normale” e “diversa”, commette un'ingiustizia. Comunque fa del male a qualcuno. A meno che non mi si risponda che la coscienza non esiste e che la vita รจ regolata solo dall'interesse personale. In pratica” faccio quello che mi fa comodo”. Invece la coscienza esiste. Me lo disse il Nobel John Carew Eccles in un lungo colloquio tanti anni fa. In quei tempi stava studiando di localizzarla in qualche angolo nascosto del cervello, convinto della sua presenza in costante dialogo con la mente. Dell'esistenza della coscienza me lo conferma anche il grande Totรฒ: “Di notte, quando sono a letto, nel buio della mia camera, sento due occhi che mi fissano, mi scrutano, mi interrogano, sono gli occhi della mia coscienza”. ______________________________ Fonte dell'immagine: Pixabay.
PAOLA63: La coscienza รจ scomoda averla specialmente per chi conta veramente e anche per le persone sconosciute come hai ben sottolineato tu. Buongiorno