Da cattolico arrabbiato, ribadisco che la sedia papale in oro puro dal valore di 40 milioni di dollari è un simbolo di sfarzo eccessivo. Mentre il Papa si siede e prega su di essa, non posso fare a meno di pensare a tutti i bambini che muoiono di fame in Africa. Con le immense ricchezze della Chiesa, dovrebbe essere un dovere morale prioritario alleviare la sofferenza di coloro che sono meno fortunati. Invece di spendere cifre esorbitanti per oggetti di lusso, la Chiesa potrebbe utilizzare quei fondi per sfamare tutti i poveri del mondo e fornire assistenza ai bisognosi. È frustrante vedere un simbolo di opulenza accanto alla preghiera per i bisognosi, quando potrebbe essere realizzata una vera e propria azione concreta per aiutare coloro che soffrono. La ricchezza accumulata potrebbe fare la differenza nella vita di milioni di persone che lottano per sopravvivere ogni giorno. Questo non è un attacco alla fede, ma una critica costruttiva all'utilizzo dei fondi della Chiesa e alla priorità data alle questioni materiali rispetto a quelle umanitarie. Spero che la Chiesa rifletta su queste parole e riconsideri il modo in cui gestisce le sue risorse, affinché possa veramente incarnare i valori di carità e solidarietà che predicano. È tempo di agire con coraggio e generosità per aiutare i più vulnerabili, anziché concentrarsi su sfarzi superflui che non riflettono il vero spirito della fede.
ariete59283: Questa e una notizia che risale a 19 Ottobre 2008 - La sedia che oggi il Papa ha usato a Pompei è stata interamente restaurata da un artigiano di Positano in Costiera Amalfitana Questa informazione non poteva essere rivelata prima di oggi per ovvi motivi di sicurezza, in quanto la sedia è stata nei giorni scorsi, nella sua bottega a S. Agnello vicino a Sorrento Il Falegname nostrano, Ferdinando Parlato e suo Figlio Crescenzo sono stati contattati dalla curia per questo delicato lavoro di restauro. Diciotto giorni di intenso e certosino lavoro per restituire splendore e lucentezza alla sedia papale custodita presso la basilica di Pompei e utilizzata domenica dal Pontefice durante la celebrazione religiosa. Tanto è durata l’attività di restauro condotta da un artigiano di Positano a cui la curia arcivescovile si è rivolta a fine settembre per rimettere a nuovo in tempo utile il trono su cui si sarebbe poi seduto Benedetto XVI. Ferdinando Parlato e suo figlio Crescenzo, artefici del delicato lavoro di ristrutturazione, si sono Così chiusi giorno e notte nella bottega di via Maiano, un antico borgo di Sant’Agnello alle porte di Sorrento, per realizzare il difficile restauro che ha interessato anche la ricostruzione di alcune parti lignee completamente mancanti. Ferdinando Parlato, appartenente ad una famiglia di falegnami, ha da tempo intrapreso l’attività di restauratore che ha perfezionato a Firenze dopo aver acquisito nella bottega di Positano, oggi trasformata in laboratorio di ceramica condotto da sua moglie, le tecniche di falegnameria tramandate da ben cinque generazioni. E tra i lavori più significativi figura anche il restauro della sacrestia monumentale della basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma. A seguirlo in quest’avventura suo figlio Crescenzo di appena 21 anni e un diploma di restauro conseguito a Sorrento, che lo ha coadiuvato nell’ultimo delicato lavoro. «E’ stata una emozione vedere il Papa seduto sul trono che abbiamo restaurato in questi giorni – confida il maestro artigiano Ferdinando Parlato – Ma soprattutto sapere che l’inginocchiatoio realizzato ex novo resterà per sempre un accessorio di quella sedia». Il restauro della sedia, datata 1700 e di stile Luigi XV laccata in oro zecchino, è cominciato con il ripristino dei pezzi mancanti: una foglia nella parte sinistra e un’ala di un putto. «I pezzi sono stati intagliati a mano e rifiniti con la stessa doratura del resto della sedia – spiega Ferdinando – E dopo la disinfestazione dai tarli, si è passati alla pulitura dell’oro e alla rimozione della vecchia patina su di esso, eseguita a tampone. La fase successiva ha riguardato, invece, la reintegrazione dell’oro zecchino mancante o ossidato, ovvero circa il 40 – 50% della superficie totale, con foglia d’oro 22 carati, usando la tecnica del guazzo». Ma non è tutto. Già, perché il lavoro di restauro, documentato sia fotograficamente che attraverso una relazione consegnata alla Curia di Pompei, è stato completato con la sostituzione del velluto. Allegate immagini della sedia e di alcune operazioni di restauro come vedi hai torto e tutta d'oro la sedia del papa Nogosukinekinoto
Nogosukinekinoto: ariete59283 ecco, appunto, come volevasi dimostrare: la sedia non è d'oro puro come riportato nell'immagine del post (tra l'altro, hai idea di quanto peserebbe?) ma è di legno con, eventualmente, successiva doratura (di oro ne bastano pochi grammi). E non può "costare" 40 milioni di dollari. Che poi Chiesa e Vaticano, nel cordo dei secoli, si siano circondati di opere e oggetti di inestimabile (questo sì) valore e che la cosa contrasti con il messaggio cristiano su quello sono perfettamente d'accordo 👍🏻
ariete59283: Nogosukinekinoto Salve, vorrei chiarire che nel mio precedente commento non ho affermato che la sedia del Papa fosse interamente ricoperta d'oro, ma ho parlato del suo valore complessivo. Se tale sedia fosse messa all'asta, si potrebbe stimare un ricavato di almeno 30 milioni di euro. È importante sottolineare che se la sedia fosse veramente interamente realizzata in oro, il suo valore non sarebbe di 40 milioni, ma potenzialmente di almeno 80 milioni di euro. Questo scenario ipotetico solleva l'interessante questione del valore storico e artistico di oggetti di tale importanza e rilevanza. La sedia del Papa rappresenta un simbolo di potere e autorità che va al di là del suo materiale di costruzione. La sua storia e il suo significato culturale contribuiscono in modo significativo alla sua valutazione complessiva. Inoltre, l'idea di mettere all'asta un oggetto così significativo solleva questioni etiche e culturali. La sedia del Papa non è solo un pezzo di arredamento, ma un simbolo di una delle istituzioni più antiche e influenti al mondo. La sua vendita potrebbe sollevare polemiche e provocare reazioni emotive nel contesto religioso e culturale in cui si colloca. In conclusione, il valore della sedia del Papa va ben oltre il suo materiale di costruzione ed è strettamente legato alla sua storia, al suo significato simbolico e alla sua importanza culturale. La sua valorizzazione economica rimane solo una delle molteplici sfaccettature che caratterizzano un oggetto così unico e carico di significato.
Nogosukinekinoto: ariete59283 siamo d'accordo 🤝 ma all'inizio del post nell'immagine è riportato (non da te presumo) che la sedia è in "oro puro": è questa la bufala a cui mi riferivo...
ariete59283: Nogosukinekinoto "La frase 'Oro puro intendeva l'oro, sì, no avrebbe scritto la sedia del Papa e tutto in oro' rappresenta un'osservazione profonda sulla ricchezza e il potere nella Chiesa cattolica. È evidente che l'autore critica l'ostentazione eccessiva di lusso e ricchezza, sottolineando che il vero valore dovrebbe risiedere nella spiritualità e nella missione di servizio della Chiesa. Sono lieto di constatare che condividiamo la stessa opinione riguardo alla Chiesa e a una parte del clero